Tra dubbi e incertezze, continuano i divieti per le attività sportive di contatto e al chiuso
Una nuova rubrica per PS24: “Oltre la sfera” a cura del dott. Stefano Oronzo
Debutta oggi una nuova rubrica su PescaraSport24, “Oltre la sfera” a cura del dott. Stefano Oronzo, che i più affezionati lettori del giorno giornale ricordano per la trasmissione web "Off Side" che il nostro portale proponeva quando lo stesso si chiamava ancora con il nome originario.
Vi proporremo, da oggi in poi, più contributi del tutto peculiari e originali su tutto iol mondo dello sport. Buona lettura!
Niente calcio, calcetto, attività natatorie in impianti al chiuso e, in generale, tutti gli sport di contatto, questa è la “sentenza” data dal fantomatico Comitato Tecnico Scientifico, vale a dire il gruppo di tecnici che hanno il compito di suggerire al Governo le misure da adottare per contenere l’epidemia di Covid-19. Nel particolare, il pool di esperti ha valutato discriminante la possibile casistica tra ripresa di trasmissione virale e aggregazioni derivanti da sport di contatto. Nonostante la contrarietà del Ministro della Salute, Roberto Speranza, convinto della possibilità di far riprendere le attività dei centri sportivi, con le garanzie assicurate dal documento delle Regioni su sanificazione e mantenimento dei dati per i giorni necessari, il Comitato ha stabilito l’impossibilità, al momento, per gli sport di contatto amatoriali e dilettantistici di attenersi alle stringenti regole di comportamento che si sono dovute assumere le Società di Calcio di Serie A e B, per le quali è stata decisa una deroga. La Regione Abruzzo naviga, adesso, nella piena incertezza, nonostante l’ordinanza del 10/06/2020 n. 72, firmata dal Presidente Marco Marsilio, concedeva ai responsabili degli impianti sportivi la possibilità di ritornare alla pseudo-normalità nel rispetto di alcune restrizioni quali, ad esempio, “il divieto di marcatura a uomo ed i contrasti fra giocatori”, in sintesi meglio non far niente. Nel frattempo, tra demagogia e incertezze, mentre lo sport “di contatto” continua a soffrire il problema Covid-19, in particolare i giovani si scatenano negli spazi aperti, giocando senza freni inibitori nel segno della migliore tradizione dell’agonismo sportivo. Da queste ultime indiscutibili evidenze, nel rispetto dei dovuti controlli, ci si dovrebbe chiedere se sia plausibile dare fiducia agli operatori sportivi invece di dar motivo alla crescita dell’anarchia sociale nello sport…
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