Gradoni, gradoni, gradoni:fari puntati sulla condizione fisica della truppa
Nelle prime gare Delfino altreticamente non troppo brillante. Ma ha comunque portato a casa 10 punti su 12
Fari puntati sulla condizione fisica del gruppo in casa Pescara. Complice la pausa dal calcio giocato, imposta dal rinvio del derby con il Pineto all'11 ottobre per l'indisponibilità dell'Adriatico-Cornacchia che sta ospitando i Campionati Europei Master di atletica leggera, è stato stilato un cronoprogramma ad hoc per farsi trovare pronti alla ripresa delle ostilità, il 2 ottobre in casa con il Gubbio, ed in vista di un mese veramente di fuoco con 8 partite concentrate in 27 giorni. “Prima spero di mettere a posto i ragazzi fisicamente e che tutti recuperino dai problemini che hanno, poi lavoreremo normalmente per crescere sul piano del gioco”, era stato in soldoni il pensiero di mister Zdenek Zeman a caldo martedì sera negli spogliatoi di Carrara e l'indomani, al rientro dal lungo viaggio di ritorno in sede, il boemo ha fatto svolgere un lavoro defatigante ai calciatori che nell'infrasettimanale hanno giocato più di un tempo ed i terribili gradoni, suo marchio di fabbrica, a coloro che non hanno giocato o hanno disputato al massimo una frazione contro il Sestri Levante. Avendo stabilito che la squadra si allenerà al mattino fino a domani, prima di tre giorni di riposo e della ripresa il prossimo mercoledì per sostenere la settimana-tipo di sedute in vista del posticipo contro la squadra di Piero Braglia, l'idea del Demiurgo di Praga appare chiara: fare lavoro di carico subito, prima del momentaneo rompete le righe, per poi tornare al canovaccio consueto del periodo di gare. Rarissimamente Zeman, almeno nella sua triplice esperienza in riva all'Adriatico, aveva optato per i gradoni il giorno dopo una partita, anche se solo per parte della rosa, in genere li ha prevalentemente inseriti nel menù settimanale alla ripresa dei lavori, ma dopo uno o più giorni di riposo. L'inusuale “stop and go” alle gare ufficiali di cui sarà protagonista, suo malgrado, il Pescara, cambia un po' i programmi, ma potrebbe non essere un male. Nelle ultime tre partite, quelle con Perugia, Arezzo e Sestri, infatti, al di là di qualche problema estemporaneo per più calciatori (vedi Cuppone che domenica ha avuto la febbre alta ed ha saltato l'allenamento, salvo poi essere impiegato titolare martedì, oppure il malessere di Cangiano contro i toscani, quando da subentrante aveva nel finale chiesto il cambio, ad esempio), la sensazione è che il Delfino in ogni gara abbia avuto un calo atletico negli ultimi 20'. I biancazzurri correvano meno degli avversari ed in modo meno fluido, anche se questa circostanza alla fine non ha fatto pagare un dazio pesante alla truppa. Può essere un qualcosa di fisiologico ad inizio stagione dato il tipo di preparazione zemaniana, che è mirata a dare i suoi frutti più in là nel tempo, ma è anche vero che questo aspetto, unito alla passività dimostrata a vantaggio acquisito, figlia anche del forcing avversario alla ricerca del pareggio, è da tenere monitorato. I prossimi 10 giorni saranno poi importanti per far crescere la condizione di coloro che finora hanno avuto problemi e sono rimasti ai margini, come Tommasini. Intanto Sdengo attende notizie positive dall'infermeria. Una c'è già: Pellacani, che a Carrara si era fermato per un dolore al ginocchio operato un anno fa, alla ripresa ha lavorato in palestra e con la cyclette, al pari di Franchini, ed è stato visitato dallo specialista, il dott. Gabriele Tavolieri: per lui solo un lieve edema e nulla più. La situazione verrà ancora monitorata, chiaramente, ma si è escluso il peggio. Franchini a Carrara ha rimediato una contusione alla gamba (con versamento), ma non dovrebbe trattarsi di nulla di serio.
FOTO MUCCIANTE
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