Olivi a PS24:" Pescara esperienza indescrivibile. Su Drudi, il campionato e la squadra dico che.."
Parla l'ex capitano che ora è vice allenatore di Dossena a Renate
A CURA DI MATTEO SBORGIA
Samuele Olivi, il capitano della rinascita. L'ex difensore del Grosseto(che oggi compie 42 anni) è arrivato in Abruzzo nel 2009 ed è stato uno dei primi acquisti della nuova società biancazzurra presieduta da Deborah Caldora. Da capitano ha riportato gli adriatici in B con Eusebio Di Francesco in panchina. Si è confermato in cadetteria(2010-2011) come un giocatore affidabile. Nell' estate del 2011 con l'avvento di Zeman in panchina ha lasciato i dannunziani a cui è rimasto però sempre legato. L'ex centrale tra le altre del Piacenza, si è raccontato tra passato e presente a Pescarasport24.
Se le dico Pescara?
“A parte la vittoria del campionato - dichiara - Pescara per me è stata un'esperienza indescrivibile, mi ha fatto provare delle emozioni uniche. Sono stato davvero molto bene. Ho conosciuto persone eccezionali, compagni di squadra splendidi con cui ho costruito rapporti d'amicizia che continuano ancora oggi. Abbiamo un gruppo e quando possiamo ci sentiamo con Pinna, Dettori, Bonanni, Sembroni, Zizzari, Ganci"
Lei ha più rimpianti o rimorsi circa la esperienza in biancazzurro?
“Ho dato tutto quando ero da voi. Da capitano mi sono sempre messo a servizio della squadra. Eravamo un gruppo fantastico. La società è stata brava a ripartire da zero, creando l'alchimia giusta e soprattutto riportando entusiasmo. L'unico rimpianto che ho - confida - è di non aver fatto parte di quel gruppo che poi è andato in A. Con Zeman ho avuto divergenze fin da quando eravamo insieme alla Salernitana, dunque ha deciso di fare altre scelte"
Passando al presente: cosa serve per vincere un campionato?
“Bisogna remare tutti dalla stessa parte. E poi - spiega Olivi - va creato un gruppo forte con giocatori di temperamento e personalità. Mi dispiace per Drudi che secondo me ha queste caratteristiche e poteva essere utile alla causa. Noi ad esempio non vedevamo l'ora di stare insieme. Poi Pescara è una piazza esigente e i calciatori devono essene consapevoli. Vincere non è scontato o facile, ma alla fine i risultati contano. Se la squadra va bene, l'entusiasmo si ricrea”
Quali possono essere gli obiettivi del Pescara?
“Ripeto: occorre creare un gruppo forte che sia in grado di giocarsela con tutti a prescindere dal girone. E' chiaro che se ti chiami Pescara, devi vincere. Io dico che vanno gettate basi solide - sostiene - perchè senza fondamenta adeguate, non si va da nessuna parte. Mi fido di Delli Carri che conosce tanti giocatori e sa fare il suo mestiere”
Capitolo calciomercato: le sta piacendo la campagna acquisti condotta da Delli Carri?
"Certo. Delli Carri sta costruendo qualcosa di importante. Sta nascendo - osserva - un giusto mix tra giovani e esperti. Alcuni dei giocatori che sono arrivati li ho consigliati anche al Renate, ma hanno scelto Pescara rifiutando anche offerte provenienti dalla cadetteria"
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