Una conferma che per i pescaresi è già scontata. Ma...
Se ne parlerà solo a fine stagione..
Bepi Pillon ed un futuro ancora da scrivere. Quello immediato si chiama salvezza aritmetica e fungerà da prologo a quello un po' più lontanto, chiamato "stagione agonistica 2018-19". Da parte del tecnico di Preganziol le premesse sono chiare: resterebbe più che volentieri in riva all'Adriatico, per costruire il Pescara che verrà a sua immagine e somiglianza e guidarlo dalla prima giornata e non come "traghettatore" o "Uomo della Provvidenza".
D'altro canto la bontà del suo lavoro è sotto gli occhi di tutti: dopo il nefasto interregno Epifani ha rifdato linfa ad una squadra che sembrava essere entrata in una spirale negativissima. Ritorno al 4-3-3, senza stravolgere nulla, ma con qualche accorgimento tattico in fase difensiva: il manifesto della semplicità. E della concretezza. I frutti sono stati evidenti: 2 vittorie, 3 pareggi ed un solo ko (9 punti in 6 incontri e ben 5 punti di margine sui playout) hanno riportato il Delfino lontano dalle sabbie mobili, il risto di arenarsi è stato scongiurato ed ora serve solo la certezza aritmetica della permanenza della categoria.
Zeman aveva lasciato il Pescara a 36 punti, a due passi dai play off (ma con una gara da recuperare) e a distanza di sicurezza dalle zone calde: il rapporto si era rotto col presidente e sarebbe stato opportuno rivolgersi subito ad un uomo navigato ed esperto come Pillon per provare a centrare quello che sebastiani aveva posto come obiettivo: gli spareggi promozione. "Se non andassimo ai playoff sarebbe un fallimento", la frase pronunciata in più di una circostanza. E allora fallimento - secondo questa linea di pensiero - c'è stato, sportivamente parlando, ma non per Pillon che ha evitato la vera e propria catastrofe di una retrocessione (sarebbe stata la seconda consecutiva per il club). Già solo per questo meriterebbe una conferma che i pescaresi già chiedono a gran voce anche per preparare, per tempo e con raziocinio, la nuova stagione senza perdersi in chiacchiere. E sarebbe la scelta più logica al termine di una stagione stramba e che potrebbe porre basi solide e certe per il futuro...
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