Editoriale

Tre iniezioni di fiducia ed il risultato come medicina

02.10.2012 07:40

scudetto


Tre iniezioni di fiducia, una piccola cura ricostituente per la classifica e per la mente. Al Delfino spossato ed intimorito, sono state iniettate in una settimana tre dosi di un farmaco fondamentale per tutti gli esemplari che nuotano e vivono nel Mare Magnum del Pianeta Calcio. “Il risultato è la miglior medicina”, sentenzia un antico ma mai anacronistico adagio del mondo della pelota. I puristi e gli esteti non concordano, ma ciò che conta resta pur sempre il risultato finale: ciò non significa che per ottenerlo tutti i mezzi siano leciti (“Il fine giustifica i mezzi”, sosteneva Machiavelli, ma dipende sempre di quali mezzi si stia questionando), ma immaginate un Pescara che avesse incantato a Bologna, con il Palermo ed anche in Sardegna ma che avesse raccolto zero punti. Stroppa sarebbe già un (pessimo) ricordo e, a fronte di buone prestazioni magari anche sfortunate, si starebbe sul fondo della classifica scavalcati persino dal Siena partito fortemente penalizzato.

La classifica (primo effetto benefico della terapia) sorride: a quota sette punti si è appaiati al Milan e si ha appena un punto meno della Roma del rimpianto Zeman (in realtà la Lupa sul campo ha conquistato appena 5 mattoncini essendosi giovata di una vittoria a tavolino). Di certo si è ad inizio campionato ed essere a braccetto con i rossoneri è un dato puramente occasionale, ma aver battuto due dirette concorrenti per l’obiettivo salvezza ed aver dato al tempo stesso un segnale forte alle altre non è un aspetto di poco conto. La mente (secondo effetto benefico della terapia) è stata finalmente sgomberata da fantasmi e timori. La mini striscia di risultati utili consecutivi consente di aumentare l’autostima, di far crescere la fiducia nei propri mezzi e forse di acquisire quel pizzico di sfrontatezza che è mancata e che talvolta permette di andare oltre le proprie possibilità.

Non è tutto oro quello che luccica, però: i risultati positivi accumulati in 8 giorni vanno comunque analizzati per come sono arrivati senza esaltazioni e senza miopia, altrimenti si rischierebbe di avere degli effetti collaterali. Non tutti i problemi sono stati risolti, c’è tanto da lavorare. Paradossalmente, nella partita di Bologna il Delfino è stato più intraprendente e meritevole della vittoria rispetto alle gare con entrambe l’equipe isolane nelle quali, pur con un uomo in più, si è faticato non poco nella costruzione della manovra e la fortuna ha aiutato una fase difensiva comunque progredita. Mister Stroppa, che di mestiere non fa il Baby Sitter (ipse dixit), è uomo di calcio serio e preparato e queste cose le sa. Serve ora una terapia di consolidamento a base di flebo di equilibrio. Senza dimenticare la pillolina magica che risponde al nome di ‘risultato’. 

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