Risveglio tardivo (?)
6 gare a fine regular season, strada playout complicatissima
Il Pescara c'è, è vivo ed è finalmente una squadra. Ma probabilmente è fuori tempo massimo. Il risveglio è tardivo, la strada - a 6 tappe dal traguardo di fine regular season - è assai complicata ed è tutta in salita. 4 punti nelle ultime 2 gare hanno solo parzialmente modificato la situazione, già ampiamente compromessa: la vittoria dell'Ascoli sul Vicenza e il pari nel recupero della Reggiana con il Brescia, prossimo avversario del Delfino, potrebbero rendere lo score recente dei biancazzurri utile solo agli almanacchi.
La situazione per i playout è abbastanza delineata (la salvezza diretta è pura utopia, ovviamente): il Pescara ha accorciato, ma a 6 giornate dalla fine ha ancora 4 punti di ritardo per l'ultimo posto utile per partecipare ai playout e la bagarre è aperta. Tra Cosenza (32 punti), Ascoli (31), Reggiana (31) e Pescara (27) in due scenderanno in C e in 2 duelleranno nel doppio spareggio senza appello. Non ci vuole Nostradamus per predire un cammino assai complicato (eufemismo) e chance ridotte ormai al lumicino.
Senza scomodare per l'ennesima volta l'handicap iniziale (rappresentato da un duplice aspetto connesso, le scelte pessime di mercato e la gestione fallimentare Oddo, 4 punti in 9 partite), a pesare tantissimo sull'economia del campionato è stato il trittico di partite Spal - Ascoli - Vicenza con 0 punti portati a casa e uno scontro diretto perso nel recupero che ad oggi pesa più di un macigno sul destino del Delfino. E' vero che in caso di arrivo appaiato il Delfino è comunque in vantaggio sul Picchio negli scontri diretti (0-2 all'andata al Del Duca, 2-3 al ritorno all'Adriatico), ma a pesare sono i punti regalati. Che valgono davvero doppio, al di là delle frasi di rito. Già solo con il pari, la situazione sarebbe stata ben diversa. Un punto in più per il Pescara, 2 in meno per l'Ascoli: poteva fare tutta la differenza del mondo, fermo restando che in quel caso entrambe sarebbero state ancora dietro a Reggiana e Cosenza, ma con possibilità meno esigue con ancora 18 punti a disposizione e, parlando solo del Delfino, 2 scontri diretti a disposizione più la gara interna con l'Entella.
0 punti in quelle 3 partite con Spal, Ascoli e Vicenza, due delle quali concluse in inferiorità numerica e la terza "regalata" non essendo praticamente scesi in campo, rilette oggi sono un pugno nello stomaco, quasi come lo score nelle gare interne: tante, troppe sconfitte collezionate tra le mura amiche dell'Adriatico. Bastava pareggiarne la metà, senza comunque non vincerne nessuna, per essere a pieno diritto totalmente in corsa.
Adesso c'è la sfida nel “nido” delle Rondinelle a fare da prologo agli scontri diretti. Uscire indenni è fondamentale, per poi proiettarsi al doppio scontro con Reggina e Cosenza dove dare tutto e giocarsi l'intero campionato. Un pari al Rigamonti potrebbe anche non bastare, perchè il Delfino ha l'orecchio teso alle notizie dagli altri campi e fare il proprio è solo la pre condizione e non l'unica condizione per continuare a sperare e lottare.
Il Pescara non è da tempo il padrone unico del proprio destino. E' noto. Deve sperare negli scivoloni altrui, ma in primis deve fare punti. Vincere e vincere spesso. 12 punti potrebbero addirittura non bastare per i playout….
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