Zeman vs Braglia, sfida tra due santoni della panchina dalle idee diametralmente opposte
L'eugubino: “Quando giochi contro Zeman o fai una grande partita oppure prendi 3 o 4 gol e te ne torni a casa, non ci sono vie di mezzo"
Primo, non prenderle. Anche per la sfida di questa sera a Pescara mister Piero Braglia non tradirà quella che storicamente è la priorità dei suoi piani partita. D'altro canto l'ex tecnico del Chieti nel biennio 2001-2003 su organizzazione difensiva, concentrazione in fase di non possesso e grinta ha fondato una carriera ricca di soddisfazioni. “Io e lui siamo opposti come filosofia”, ha sentenziato Zeman, “Piero ha sempre costruito le sue squadre sulla difesa, io ho costruito la mia carriera sull'attacco”. E non ha torto il boemo, tanto che anche il Gubbio targato 2023-24 fa di una difesa bunker la sua principale prerogativa. Appena due le reti incassate in 5 partite (quella sui titoli di coda del debutto con il Pineto e quella della sfida successiva con l'Ancona, messa a segno da Lorenzo Paolucci da Tollo) e porta di Vettorel blindata poi nei successivi 312 minuti: l'obiettivo anche a Pescara è prolungare questa striscia di imbattibilità e portare a casa punti pesanti in uno scontro diretto assai importante, che apre un mese di ottobre intenso per entrambe le compagini. Il match dell'Adriatico sarà probabilmente una gara a scacchi tra i due strateghi delle panchine, che sono insieme all'aretino Indiani i più esperti della categoria. “Quando giochi contro Zeman o fai una grande partita oppure prendi tre o quattro gol e te ne torni a casa, non ci sono vie di mezzo. Pratica un bel calcio, tutti provano da sempre a limitare i danni contro di lui e non tutti ci riescono. E chiaramente poi conta la qualità dei giocatori che ha a disposizione”, le parole di Braglia in vista del posticipo di questa sera. “Mi ricordo 12 anni fa che proprio a Pescara aveva Verratti, Insigne ed Immobile, ad esempio, ed era un piacere vederli giocare, ma anche i giocatori che ha adesso giocano bene. Li ho visti a Perugia ed hanno fatto una grande partita, ciò significa che se vogliamo fare risultato dobbiamo alzare, e di molto, il nostro livello. E' noto come giocano le squadre di Zeman, da una vita ha determinate idee e credo che sia uno dei tecnici migliori per la fase offensiva come ha dimostrato in carriera in tutte le categorie. Noi ci adattiamo e ci arrangiamo, facciamo quello che riteniamo più giusto fare per la nostra squadra e ho la fortuna di avere dei ragazzi che lavorano sodo e che si mettono a disposizione. E questo ci deve bastare. Il Pescara ha una squadra giovane, con tanti 2002, 2003 e 2004 di talento, ma anche noi abbiamo giocatori molto bravi. Il più pericoloso dei biancazzurri è Merola, per la qualità che ha in fase di verticalizzazione dell'azione. E' veramente forte e permette ai due compagni di reparto di giocare bene. Cambierò qualcosa tatticamente? Proporrò la soluzione che ritengo migliore”, ha aggiunto senza sciogliere il nodo sul modulo. In queste prime 5 gare, infatti, Braglia ha alternato il 3-5-2 al 4-4-2, avendo in entrambi i casi risposte positive dai suoi. “Non ho provato nulla di nuovo, linea difensiva a 3 o a 4 non sono novità per noi. Nelle squadre di Zeman, oltre a terzini ed ali a sovrapporsi, ci sono gli interni che si inseriscono, ma non modificheremo nulla di quello che è il nostro assetto di riferimento. In queste partite non conta il modulo, ma l'atteggiamento”.
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