L’unico vincitore azzurro è Marco Verratti
E’ stato indiscutibilmente il miglior azzurro nella sfortunata spedizione italiana in Brasile e sarà colui al quale verranno affidate le chiavi del prossimo centrocampo tricolore a prescindere da chi sarà l’erede del dimissionario Cesare Prandelli (Mancini, Allegri, Spalletti, Zaccheroni): Marco Verratti è l’unico vero vincitore di Brasile 2014 per quanto concerne i nostri colori.
Una grande partita di sofferenza e sacrificio con l’Inghilterra, una strana ed inspiegabile esclusione contro il Costarica ed una performance d’autore – la sola tra gli Azzurri – contro l’Uruguay nel match di commiato italiano al Brasile: la prima volta del Gufetto di Manoppello nella Coppa del Mondo si conclude con lode sotto il punto di vista personale.
Il futuro ora più che mai sarà suo: Pirlo si congeda dalla Nazionale e serve un non più prorogabile ricambio generazionale. Verratti è l’uomo sul quale rifondare il nuovo corso azzurro in vista dell’Europeo di Francia nel 2016. Che si disputerà proprio nella “sua” Francia, anche se tra due anni Le Petit Prince potrebbe non giocare più nel Psg. Il Real Madrid del suo maestro Carlo Ancelotti preme forte e nel 2015 potrebbe riuscire a portarlo in Spagna (difficilmente potrà accadere già in questa estate). Ma questo è altro discorso.
Ciò che resta del fallimento azzurro in Brasile sono le prestazioni del play abruzzese e la certezza di aver trovato un campione assoluto dal quale ripartire. Un campione – noi non avevamo dubbi, altri si – in grado di strappare l’unico sorriso anche fuori dal campo nel post Uruguay quando, con slang prettamente abruzzese, parla dell’ormai celebre morso di Suarez definendolo “moccico” (voce del verbo abruzzese “moccicare”, alias mordere). Chapeau Monsieur Verratti, orgoglio non più solo abruzzese.
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