Prima squadra

Se più indizi fanno una prova...

..Vuol dire che davvero è l'anno giusto

11.11.2024 08:17

Se si riesce a portare a casa una partita complicata e che sembrava stregata come quella contro il Sestri Levante, allora vuol dire che questa può essere davvero la stagione giusta per il Pescara. E se a risolvere la sfida è stato l'uomo più discusso, dal talento infinito ma dalle pause prolungate, come Georgi Tunjov, non può essere che un altro segnale a testimoniare che questo sembra essere l'anno buono per tornare in serie B. Dopo la sconfitta immeritata di Pesaro, il Pescara targato Silvio Baldini aveva necessità assoluta di tornare a correre in classifica e non ha fallito il suo obiettivo. Missione compiuta, insomma, non senza sofferenza perchè il Sestri Levante - squadra che nelle ultime 4 trasferte non aveva incassato gol, portandosi a casa 8 punti - ha reso la vita difficilissima al Delfino ed ha avuto sullo 0-0 una colossale occasione che Podda ha malamente sciupato, calciando alle stelle un pallone che andava solo piazzato in rete. Anche la decima vittoria nelle 13 partite finora disputate, però, ha avuto gli stessi ingredienti delle altre: non un calcio stellare, ma pratico e concreto, con la condizione fisica che ha fatto la differenza insieme all'attitudine a non mollare mai. E non può essere un caso che ancora una volta la rete decisiva sia arrivata nel finale (e da un subentrante), a testimonianza che il gruppo ci crede fino alla fine e che prova sino all'ultimo respiro a prendersi l'intero bottino. Contro il Pontedera il gol da tre punti era arrivato al minuto 96, stavolta la marcatura è arrivata prima (77'') e da calcio di punizione. In partite bloccate come quella con il Sestri Levante, solo un episodio può indirizzare la sfida, una giocata del singolo o uno sviluppo da palla inattiva. Il Delfino ha trovato entrambe in un colpo solo, con la prodezza balistica dell'estone ex Spal che, con la complicità di un Anacoura non irreprensibile, ha fatto esplodere l'Adriatico. Anche stavolta, però, il vero MVP della partita non è stato un giocatore, ma l'uomo che siede in panchina. Mister Silvio Baldini è stato decisivo, innanzitutto per i cambi che si sono confermati illuminati. Il tecnico toscano ha una rara capacità di lettura dei 90 minuti ed in questo primo scorcio di campionato lo ha sempre dimostrato. Chiunque subentri risulta decisivo. Sabato le aveva provate tutte per scardinare il bunker allestito dal collega Scotto. Aveva iniziato la sfida scegliendo sulle corsie esterne l'atletismo per i terzini (Pierozzi e Moruzzi) e la qualità per le ali (Merola e Cangiano), dopo l'intervallo ha cambiato l'intera fascia sinistra (Crialese e Bentivegna per Moruzzi e Cangiano) e in corso d'opera ha optato per un centravanti più mobile ed aggressivo, Tonin, e per Ferraris mezzala d'assalto (esperimento assai interessante, questo, che avrà modo di essere riproposto). Ma dato che la partita non si sbloccava, ecco il colpo di genio, inaspettato per i più: fuori Merola, l'uomo che ha nelle corde la giocata risolutiva dal nulla, e dentro Tunjov, che nel suo bagaglio tecnico ha un tiro dalla distanza potente e preciso ma che veniva da un periodo opaco, con prestazioni spesso abuliche a farlo sembrare quasi fuori contesto. Quattro giri di lancette dopo l'ultima sostituzione, proprio Tunjov da calcio franco ha consentito al Delfino di mantenere la vetta con una gara in meno e di riprendere la sua marcia verso la cadetteria. Per continuare a sognare in grande bisognerà migliorare ancora molto, soprattutto in zona gol. Ma a questo, come a tutto il resto, ci penserà il mago Silvio. 

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