Sansovini: “Ci salveremo”. Rinaudo: “Chiedo scusa”
Il post Pescara in casa Entella ha i volti di Sansovini e di Rinaudo. Due volti diversi, quello della speranza (Sansovini) e quello dell’ingenuità inaspettata (Rinaudo). Il centravanti nella “sua” Pescara ha dato tutto in campo ma non ha lasciato tracce, il secondo (Rinaudo) è stato il grande protagonista in negativo del match, facendosi espellere per una manata sullo 0-0 e provocando nella medesima circostanza il rigore che ha aperto la strada al largo successo dei padroni di casa.
A mente fredda, i due calciatori tornano sulla gara di Pescara e se Sansovini suona la carica, Rinaudo si scusa con tutti. Ma non con Maniero. “Abbiamo le carte in regola per salvarci”, dice Sansovini al sito ufficiale del suo club. “Siamo un ottimo gruppo, formato da ragazzi seri e motivati. Lavorando sodo ce la faremo. Questo è un grande gruppo, nel quale mi sono trovato da subito benissimo. Mi trovo molto bene con miter Prina, si è creato da subito un ottimo feeling. Vedo che crede molto in me, mi dà molte responsabilità e io le accetto volentieri. A quest'età è giusto così”
Una splendida famiglia, tantissimi gol in carriera e qualità umane e professionali che l'hanno portato ad essere amatissimo in qualsiasi piazza, fino ad essere eletto “Sindaco” a furor di popolo in quel di Pescara. Se non è una trama da film poco ci manca. A 34 anni Sansovini si è pure tolto lo sfizio di entrare nella storia dell'Entella, segnando il primo gol in assoluto del club in Serie B. “E' senz'altro un motivo di grande orgoglio”, spiega l'attaccante romano. “Questo gol verrà ricordato per sempre. Spero di segnarne molti altri e di raggiungere insieme ai miei compagni risultati importanti”. La stagione più importante in carriera, però, l’ha vissuta a Pescara in un ruolo non suo e in un anno fantastico. Epoca Zeman, tanti gol da esterno e Serie A conquistata ma poi non vissuta da protagonista. “Zeman per un attaccante rappresenta quel qualcosa in più a cui si ripensa guardando indietro alla propria carriera. Con Zeman ho fatto tutto il campionato da attaccante esterno benché fossi una punta centrale. Posso tranquillamente dire che grazie a lui ora so fare un nuovo ruolo. Quell'anno andò tutto alla perfezione: io stavo bene fisicamente e vincemmo il campionato. E' un grande insegnante di calcio”.
La faccia scura di casa Entella si chiama Leandro Rinaudo: la sua sciocchezza a Pescara, oltre a costare la sconfitta dei liguri, gli ha fatto rimediare 3 giornate di squalifica. “Vorrei esprimere il mio dispiacere per aver lasciato la squadra in 10 in un momento cruciale della partita e la cosa che più mi rattrista è non poter dare il mio contributo nelle prossime tre gare. Sono consapevole che un giocatore della mia esperienza non debba commettere certi errori. Le mie scuse sono rivolte a tutte le componenti dell'Entella: compagni, staff, società e tifosi”
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