Prima squadra

La vittoria della svolta?

Adesso serve la conferma a Pontedera

03.12.2023 08:24

Una rete in pieno recupero di Franchini ha consentito al Pescara di sbancare Chiavari e, forse, di chiudere la sua crisi. In casa dell'Entella il Delfino si è imposto per 2-1, con rete iniziale di Cuppone pareggiata nel finale da Corbari prima del definitivo sorpasso firmato dall'ex Padova. E' la svolta? Lo capiremo già martedì a Pontedera, nel recupero della sfida rinviata qualche settimana fa. Servono infatti conferme ad un Pescara ancora convalescente ma di certo più pimpante di quello delle ultime uscite. Vincere però una gara sporca per una squadra che non ha questa prerogativa nel suo DNA è un segnale positivo. Per l'inizio delle ostilità, con le novità Pellacani e Floriani Mussolini in difesa in luogo di Brosco e Pierno, Zeman aveva deciso di lasciare fuori Tunjov per puntare su un centrocampo muscolare composto da Aloi, Squizzato e De Marco. Era chiaro l'intento del boemo: maggiore interdizione e corsa per recuperare alto il pallone e poi provare, senza troppi fronzoli, ad innescare la rapidità del tridente tascabile, quello di inizio stagione, formato dall'inamovibile Merola, dal centravanti Cuppone e dall'ala Accornero, preferita a Cangiano. Verticalizzazioni immediate ed attacco della profondità: questo il piano partita biancazzurro contro una Virtus che aveva tra le linee il guastatore Mosti per cercare di creare scompiglio. Lo spartito voluto da Gallo era speculare a quello di Zeman: poco fraseggio e veloci ripartenze in verticale una volta aver riconquistata la sfera. Con queste premesse, non poteva che venire fuori un inizio di sfida molto tattico, con ritmi bassi, tanti duelli a centrocampo e pochissime emozioni. Dovendo inforcare più la sciabola che non il fioretto, la mediana pescarese è stata costretta a tenere il pallone più del dovuto per provare ad imbastire qualche trama degna di nota, tradendo così l'interpretazione di gara voluta dal boemo che chiedeva velocità di pensiero e di esecuzione nell'attacco della porta. Ma nella prima azione costruita secondo i dettami zemaniani – imbucata, sponda e conclusione – è arrivato il vantaggio, al 21' con protagonista il tridente: Accornero ha innescato Merola, appoggio centrale per l'accorrente Cuppone e conclusione di prima intenzione della punta che ha firmato la sua seconda rete in 4 giorni dopo quella al Latina in Coppa Italia. Trovato il vantaggio, il Pescara ha acquistato fiducia e si è sciolto, anche se l'Entella con Zamparo, complice una deviazione, ha scheggiato la traversa dannunziana al 27' e sfiorato il pari dal corner conseguente con Manzi (Plizzari decisivo). La prima frazione è poi scivolata via senza altri veri sussulti. L'inizio del secondo tempo ha avuto canoni non troppo dissimili da quelli di fine prima frazione, con tanto agonismo e poco spazio per lo spettacolo. Con il passare dei minuti l'Entella ha provato a prendere in mano le redini del match, alzando i giri del motore e l'intensità della sua pressione, ed allora Zeman è corso ai ripari, inserendo in un colpo solo Tunjov, Franchini e Cangiano per Squizzato, De Marco ed Accornero al fine di ridare vitalità alla sua manovra. La mossa sortisce effetti immediati, ma i biancazzurri si sono confermati poco cattivi e poco concreti sotto porta pur riuscendo a proporsi con più continuità dalle parti di De Lucia. La nota positiva però è stata la tenuta della difesa, che ha patito meno del minimo sindacale sul forcing ligure, comunque molto confusionario e poco ragionato anche dopo l'ingresso dell'ex Clemenza. Ma ancora una volta una palla inattiva è costata carissimo a Plizzari e soci: da un corner di Clemenza è infatti arrivato il gol di testa di Corbari, a 5 minuti dal novantesimo, a gelare i 105 tifosi pescaresi al seguito. Tutto finito? Macchè. Dopo la seconda traversa ligure (con Meazzi), in pieno recupero Franchini ha siglato il suo primo gol in biancazzurro e regalato così i 3 punti al Delfino. 

Commenti

UFFICIALE: ecco data e ora di Juventus Next Gen - Pescara
Zeman: "Contento del risultato, non del gioco"