Rubriche

Buon compleanno stadio Adriatico

28.12.2015 10:21
Una ricorrenza speciale per questo numero di "I like football", la rubrica di PescaraSport24 firmata da Sergio Di Sciascio Nell’attesa delle decisioni che saranno adottate nel tavolo formato da Comune, Lega Serie B attraverso la piattaforma B Futura, Pescara Calcio, Soprintendenza per l’Abruzzo Belle Arti e Paesaggio, ci apprestiamo a rievocare un evento che ha particolarmente segnato la vita e il progresso del capoluogo dannunziano, in uno degli ambiti che più di tanti altri lo identificano. Oggi ricorre un anniversario particolare, i sessanta anni dall’inaugurazione dello “Stadio Adriatico” (28 dicembre 1955), e la striscia delle regioni bagnate dal mare da cui prese il nome, nel tratto Bologna – Bari, si dotò finalmente di un impianto sportivo degno di questo nome, una costruzione che non avrebbe avuto nulla da invidiare a quelli a disposizione della società sportiva italiana. Questo uno stralcio dell’articolo pubblicato sull’avvenimento il giorno dopo dal “Corriere dello Sport”, a firma congiunta di Fabio Pirona e Alfonso Di Russo. “Pavesata dei suoi colori più belli, che sono quelli che la natura le ha assegnato con generosa dovizia; resa ancor più leggiadra da un sole sfavillante che saltando l’azzurro del mare, il verde dei magnifici viali e il bianco delle sue modernissime costituzioni ha inquadrato in uno scenario incantevole questo pittoresco lembo dell’Adriatico. Pescara ha vissuto oggi uno dei più indimenticabili episodi sportivi: quello che, distogliendola da un isolamento durato troppo a lungo, l’ha finalmente inserita quale ganglio vitale nella vita dello sport nazionale e internazionale". L’impianto doveva essere un prototipo da edificare anche in altre città italiane, utilizzando sempre lo stesso progetto. Effetto di un concorso bandito dal Coni nel 1951 per una elaborazione progettuale a cura dell’architetto Luigi Piccinato e la struttura ovale disegnata seguiva le linee dell’Olimpico di Roma. Per la sua realizzazione, iniziata nel 1953, fu utilizzata un’area complessiva di mq. 47.200. Il campo di calcio aveva le dimensioni di 68x105 e la pista per l’atletica di 400 metri, a sei corsie. La spesa complessiva di circa 600 milioni di lire fu coperta dal Coni, in massima parte, e dal Comune. Poteva ospitare comodamente 10.000 spettatori in un anello continuo di undici gradoni. Al lato opposto a quello del mare, c’era una tribuna sopraelevata. Dal punto di vista architettonico, d’interesse la soluzione ad archi adottata per il sostegno delle tribune. Mercoledì 28 dicembre 1955, l’impianto fu inaugurato e consegnato dal presidente del Coni, Giulio Onesti, al sindaco Vincenzo Chiola e nonostante il giorno feriale tutta la città partecipò all’evento, assistendo poi in massa all' atto conclusivo della giornata, un amichevole tra il Pescara e il Como. Quale doveroso omaggio ai giocatori biancazzurri dell’epoca, ricordiamo la composizione dell’undici pescarese, compreso le riserve: Landucci, Di Matteo, Godeas, Palestini IV, Monaco, Palestini V, Palpacelli, Traini, Cuoghi, Prunecchi Di Censo; Lalli, Tiriticco; Foscili, Mungo, Puccetti; Lecis, Zamperlini, Traini, Palestini V, Palpacelli, e l’idolo della tifoseria biancazzurra Mario Tontodonati. A dirigere l’incontro fu chiamato l'’arbitro pescarese Renato Fornaro. Lo “Stadio Adriatico” non è più il prototipo voluto dal Coni e unico esemplare realizzato. Nel tempo ha subito diverse modifiche migliorative che complessivamente l’hanno totalmente cambiato. Con la prima importante variazione furono elevati le due curve e i distinti. Un’altra possente modificazione, all’ex prototipo, è stata apportata con la parziale copertura della tribuna, e la costruzione dell’area stampa. La capienza totale dell'impianto arrivò anche a 40.000 unità, sfruttando i posti in piedi. A metà anni '80 si provvide all'eliminazione del fossato circolare che separava gli spalti dal terreno di gioco per impedire tentativi d’invasione di campo. Oggi lo “Stadio "Adriatico" di Pescara, utilizzato prevalentemente per gli incontri di calcio del Pescara, ha una capienza massima di 19.500 spettatori. Nell'ottobre 2009 la sua denominazione ha subito una variazione aggiungendovi il nome del compianto ostacolista pescarese Giovanni Cornacchia.

Nel passato ha ospitato varie partite della nazionale italiana di calcio ed è stato selezionato come stadio di riserva per i mondiali di calcio Italia 1990.

Tra i tanti avvenimenti che lo Stadio ha ospitato, superando di gran lunga il numero delle presenze consentito, ne cito alcuni: il primo, in ordine di tempo un anno dopo l’inaugurazione, il 24 maggio 1956, per l’arrivo della tappa Rimini - Pescara del Giro d’Italia, con vittoria di Arrigo Padovan, ma soprattutto con Alessandro Fantini con indosso la maglia rosa del leader della classifica generale osannato da una marea di tifosi. Passiamo al 9 giugno 1974 con la partita Pescara-Lecce decisiva per la promozione in B. Fu pareggio ma la promozione fu rinviata di una settimana, a Latina con la vittoria sui laziali per 1-0. Tra i numerosi incontri internazionali l’8 dicembre s’incontrarono Italia e Polonia. Capienza letteralmente esaurita, con tanti tifosi costretti a restare fuori. E come dimenticare Pescara - Parma del 21 giugno 1987 che sancì il ritorno dei biancazzurri in serie A? Anche se in quelle occasioni le presenze sono state inferiori, le piste e pedane dell’Adriatico in numerosi meeting hanno visto gareggiare il meglio dell’atletismo mondiale, basti ricordare il Golden Gala del 1989. E come dimenticare l’ impiego per gli spettacoli di tantissimi artisti che si sono esibiti a Pescara?

Tornando all’incipit, esso tra lo spunto dal progetto B Futura predisposto dalla Lega di serie B, attraverso il quale fornire alle 22 società che partecipano al Campionato, il modello e gli strumenti necessari per la realizzazione e l’ammodernamento di stadi divenuti obsoleti, contribuendo in misura non indifferente alla disaffezione dei tifosi, la cui presenza alle partite si sta rarefacendo in misura crescente Un operazione che ha visto la Lega siglare un accordo con il Credito Sportivo per finanziare le richieste provenienti da club cadetti. Tra le società che hanno presentato la candidatura c’e anche il Pescara e lo Stadio Adriatico verrà completamente demolito per far posto a un nuovo impianto sportivo. Il progetto proposto prevede la realizzazione di una struttura con 20mila posti a sedere tutti coperti, negozi, ristorante e bar, all’interno e un parcheggio con un migliaio di posti auto, all’esterno. La spesa complessiva prevista varia da 40 a 42 milioni di euro. Verrà presentato anche un piano per la realizzazione di una nuova pista di atletica, che non farà più parte dello stadio. Nel corso della riunione tra i vari soggetti impegnati è stata mostrata la prima bozza di rendering della struttura nonostante il preavviso di diniego della Soprintendenza per tutelare le colonne di Piccinato. ”Sarà uno stadio interamente coperto, senza barriere, con standard di sicurezza elevatissimi e con l'ausilio di tecnologie che permetteranno ai tifosi di partecipare attivamente agli eventi sportivi, rendendo il nuovo stadio una delle eccellenze in Italia in termini d’impiantistica di ultima generazione", ha fatto sapere il sindaco Alessandrini. Il nuovo impianto dovrebbe essere pronto per la stagione calcistica 2018/2019, e potrà ospitare anche eventi e spettacoli diversi dal calcio. Anche il presidente del Pescara, Daniele Sebastiani, si dice ottimista. Se tutto andrà bene, la città potrebbe avere nel giro di qualche anno un nuovo stadio da vivere 7 giorni su 7 e non solo durante le partite di calcio, una struttura simile a quella realizzata a Udine o a Torino dalla Juventus.

Commenti

Si torna al lavoro il 6 gennaio
Colombo conferma: "Torna Mignanelli"