Gessa: "Grazie Frosinone, ma Pescara è Pescara"
Non rinnega gli anni a Frosinone, anzi, ma il suo rapporto con il biancazzurro è qualcosa di speciale: a poco più di 36 ore dal suo ritorno da ex al Matusa, tona a parlare Andrea Gessa. Andrea Gessa lo conosciamo tutti: uomo e calciatore equilibrato, mai una parola fuori posto, amato da ogni tifoseria che lo ha incontrato. Vivrà da ex questa trentacinquesima giornata di campionato visto che proprio nel mercato di gennaio ha lasciato la casacca del Frosinone per tornare in biancazzurro: "Ho vissuto dei momenti bellissimi con la maglia del Frosinone, ma, lo sapete, con Pescara e il Pescara ho un feeling particolare e quando è arrivata l'occasione di vestire nuovamente questi colori non c'ho pensato due volte". Dunque conosce bene pregi e difetti dei prossimi avversari del Delfino: "La compattezza del gruppo che gioca insieme da due stagioni è certamente l'arma vincente di questa squadra. Poi ha delle individualità spiccate e importanti come Ciofani che è un pragmatico, Dionisi giocatore completo e l'imprevedibile Soddimo: Danilo non ci sarà e anche se è un mio caro amico sono contento della sua assenza. E' una delle punte di diamante di questa squadra e soprattutto in casa si esalta e mette in atto tutto il suo estro", dice al sito ufficiale del suo nuovo-vecchio team. Qual è il ricordo più bello legato al Frosinone? "Certamente la vittoria del campionato di Lega Pro in un anno veramente difficile. La presenza di squadre come il Lecce o la Salernitana, solo per citare due tra le più blasonate, ha reso il gusto della vittoria più saporito: ha dato valore a una vittoria, seppur bellissima, molto sofferta". Cosa ne pensi di Stellone? "Prima di tutto io valuto le persone: e il mister è veramente una persona sincera. Anche quando faceva altre scelte mi ha sempre spiegato le motivazioni e sentivo la sua fiducia riposta in me. Come allenatore credo che abbia tutte le carte in regola per diventare un tecnico di primo livello". Che effetto ti farà tornare al Matusa? "Lo stadio è piccolo, raccolto. Incute timore agli avversari e devo dire che dà sempre molto alla squadra di casa anche se questa volta non ci sarà il pubblico delle due tribune e quindi si potrà giocare di più ad armi pari"
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