Prima squadra

Pescara-Cosenza 2-1, le pagelle dei biancazzurri

Bocic man of the match

04.02.2020 00:40

A CURA DI CLAUDIO ROSA - 

È Bocic l’uomo del giorno: suo il gol che ha fatto esplodere l’Adriatico, regalando così al Pescara tre punti pesantissimi. Dall’altro lato della luna c’è invece Galano, autore del rigore sbagliato che, pochi minuti prima della rete della vittoria, stava facendo sprofondare i biancazzurri. Bravo Legrottaglie che con i suoi cambi – tutti indovinati – ha letto magistralmente la partita, rigirandola a proprio favore.

Fiorillo 6.5: incolpevole sui gol, salva i biancazzurri nel primo tempo, quando è miracoloso il suo intervento sul tiro di D’Orazio, fermato proprio sulla linea. Nella ripresa, gli ospiti lo mettono in seria difficoltà in varie occasioni, ma è bravo – e fortunato – a non subire altre reti.

Bettella 6: il migliore della linea difensiva. Soffrono tutti e tre, soprattutto nel primo tempo dove la retroguardia difensiva biancazzurra va spesso in affanno contro gli attaccanti rossoblù, ma riesce sempre ad essere preciso quando serve e, menzione d’onore, non viene ammonito – in una partita fisica come questa è un dato da non trascurare –. Pesa però l’errore sul gol del Cosenza, insieme a Scognamiglio, nell’aver lasciato solo Asencio all’interno dell’area.

Drudi 5.5: impreciso e sofferente per gran parte della gara. Ammonizione a parte, che può aver influito sul resto della sua partita, sbaglia in occasione del gol ad uscire con la palla tra i piedi sbagliando il controllo, e regalando così al Cosenza il possesso da cui parte la rete del vantaggio.

Scognamiglio 5: troppo nervoso. Impreciso come poche volte gli capita di essere, si fa ammonire nel primo tempo e rischia anche di lasciare i suoi in nove nella ripresa a causa di un evitabilissimo battibecco a centrocampo.

Zappa 6.5: l’uomo della Provvidenza. Non brilla in realtà per gran parte della partita, frenato in spinta e poco incisivo nella metà campo offensiva. Si fa però perdonare un’ora di gioco anonima grazie alla rete che sblocca mentalmente i biancazzurri.

Memushaj 6: gioca un’infinità di palloni, quindi qualche errore è fisiologico. L’albanese però appare per tutta la serata un po’ fuori dalla trama e, anche dopo l’espulsione di Palmiero, non riesce ad incidere come lui vorrebbe. Nel complesso però, solita partita di sostanza, con la sufficienza che viene portata a casa anche stavolta.

Palmiero 4: un primo tempo sottotono, concluso con una espulsione del tutto immotivata. Va bene il primo giallo regalato – non era neanche fallo probabilmente – ma non si possono prendere due ammonizioni nel giro di un paio di minuti, specialmente se la seconda arriva su una propria palla persa in uscita.

Melegoni 5.5: rimandato. Sostituire Machin non è certamente un compito facile, questo va detto, ed anche per caratteristiche gli si richiede forse qualcosa che non è propriamente nelle sue corde. Lui però da poco in campo, senza incidere praticamente mai. Avrà modo di rifarsi nelle prossime settimane, ma c’è bisogno di cambiare registro. (dal 46esimo, Crecco: 6.5 l’approccio è quello giusto. Entra e si fa subito notare con l’assist per Zappa. Va poi vicino al gol ma la sua conclusione bacia soltanto la rete esterna, senza centrare lo specchio della porta. Un secondo tempo convincente, fatto di sostanza e qualità).

Del Grosso 5: giornata no per il laterale biancazzurro. Soffre perennemente sulla fascia Casasola, che lo costringe ad arretrare il suo raggio d’azione. In pratica non vede mai la metà campo offensiva. Legrottaglie lo sostituisce nella ripresa, ed il cambio gli darà poi ragione. (dal 65esimo, Kastanos 6.5: anche per lui un ingresso in campo positivo. Con lui in campo il Pescara velocizza la manovra, trovando la verticalità che gli era mancata nel resto del match).

Galano 5: escludendo un attimo dal discorso il rigore – che si può anche sbagliare – è totalmente da dimenticare il suo approccio alla gara. Non entra mai nel vivo del gioco, apparendo spesso fuori dalla partita. Non una conclusione, non un dribbling, non una giocata. Nulla. Poi ovvio, il rigore pesa, ma l’insufficienza è data soprattutto per i novanta minuti che hanno preceduto l’errore dal dischetto.

Maniero 5.5: anche per l’attaccante biancazzurro una prova difficile da leggere. I palloni giocabili si contano sulle dita della mano. Lui ci mette come al solito del suo, lottando e sgomitando contro la retroguardia calabrese, senza però mai rendersi pericoloso. Un’insufficienza a metà, da dividere con il resto dei compagni che non lo hanno servito a dovere. (dall’84esimo Bocic 7: entra e spreca subito un contropiede, incartandosi da solo con la palla. Eppure, nonostante l’errore in un momento chiave della partita, non si fa intimidire dallo stadio e si rifà – con gli interessi – grazie alla rete che fa esplodere di gioia l’Adriatico, regalando al Pescara tre punti pesantissimi).

Legrottaglie 7: una grandissima prova di carattere. Dopo un primo tempo sottotono ed una espulsione prima di rientrare negli spogliatoi, pochissimi si sarebbero immaginati una ripresa così. Eppure, sotto di un uomo e di un gol, il Pescara ha tirato fuori una prestazione convincente nei secondi quarantacinque minuti, grazie anche alle scelte di Legrottaglie, che non ha sbagliato nessun cambio. 

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