Foggia: "Vi racconto i miei giorni al Pescara. Baldini, il mercato, gli obiettivi"
Parla il ds biancazzurro
L'arrivo, il mercato, il momento felice, gli obiettivi e tanto, tanto altro: parla Pasquale Foggia, il ds del Pescara capolista con 2 punti di vantaggio ed una gara in meno rispetto alle inseguitrici.
Non si può non partire dal momento attuale. Si aspettava di essere a questo punto già ad ottobre?
“Credo che non se lo aspettasse nessuno a inizio campionato che oggi potessimo parlare in questo modo, ma sono stracontento perchè si vede il frutto del lavoro quotidiano e quello che si è creato dal 15 luglio in poi, dal primo giorno di ritiro di Palena. E' evidente che chi segue quotidianamente la squadra capisce perfettamente quello che sto dicendo perchè è un percorso iniziato tra tante difficoltà l'estate scorsa, ma che ora sta dando merito a chi lavora per poter dire che il Pescara risponde presente”
Gettiamo la maschera? E' la promozione diretta l'obiettivo?
“Bisogna essere realisti e guardare a quello che noi siamo. Ovvero una squadra che ha valori importanti secondo me, come dicevo anche in sede di mercato quando qualcuno magari poteva non credermi. Dovevamo sempre guardare in casa nostra, mentre eravamo abituati a guardare sempre in casa degli altri. Sono nuovo, quindi quando sono arrivato la prima cosa che ho cercato di fare è stata osservare. A partire dai ragazzi che si aveva a disposizione per poi cercare di migliorare la squadra dove si poteva. Il Pescara è il Pescara e se parliamo in maniera differenza significa prendere in giro tutti. Pescara non può pensare di fare campionati anonimi”
E' arrivato in corsa, ad allenatore già scelto (ma ciò non toglie che avrebbe computo la stessa scelta) e a lavoro già impostato dal predecessore: quanto è stato difficile?
“Sono stato fortunato perchè il Pescara è una squadra che già conoscevo. Anche lo scorso anno ho assistito a qualche partita e conosco l'ambiente perchè in questi anni sono venuto spesso e quindi ero a perfetta conoscenza delle dinamiche che c'erano. L'allenatore non è una persona nuova perchè è stato l'allenatore che mi ha voluto ad Empoli in serie A da giocatore, dunque lo conosco da una vita. In fase iniziale c'era da fare ed abbiamo fatto diversi movimenti tra entrata ed uscita, la difficoltà non c'è stata anche perchè c'era Silvio Baldini che già conoscevo”
E' diverso il Baldini di oggi da quello di allora?
“No, fa qualche metro in meno in campo perchè ha qualche anno in più”, sorride, “ma è il solito martello”.
C'è un rimpianto di mercato?
“Rimpianto no, c'era però un'opportunità che si poteva cogliere ma sarebbe stata forse un qualcosa di troppo. Cioè Salcedo, che si poteva negli ultimi giorni di sessione capire se si poteva davvero prendere ma poi il ragazzo ha scelto altro. Siamo invece riusciti a prendere un giocatore come Valzania che credo in questa categoria non c'entri assolutamente nulla. Lui in questo contesto nel quale siamo è un leader incredibile, non solo a livello tecnico”.
Deluso da Improta che ha aspettato invano la B e poi si è accasato a Latina con un biennale?
“L'ho sentito anche stamattina (ieri per chi legge, ndr). Sono cose che fanno parte di un percorso. Sono stato anche io calciatore e quando uno ha in testa una categoria differente non riesce a capire le difficoltà che ci sono. Se guardo gli ultimi 7 anni di Improta ha fatto quasi 200 partite tra serie A e serie B con minimo 30 presenze all'anno. E' stato un mercato strano, ma il fatto che non sia arrivato ci ha fornito l'opportunità di prendere giocatori come Valzania che altrimenti sarebbero stati impossibili da prendere”
8 gare in 33 giorni, adesso. Alla fine di questo ciclo si avrà l'esatta dimensione non solo del Pescara ma di tutto il campionato?
“Se guardo il numero di partite direi di sì, ma l'errore più grande che potremmo fare è ragionare così. Non siamo squadra che può pensare a lungo termine, ma una che deve farlo giorno per giorno. Se non diamo il 300% durante ogni singolo allenamento siamo una squadra normale, come penso un po' tutte. Prendete Ascoli e Spal, ad esempio, che in questo momento sono in difficoltà ma che hanno una rosa di assoluto valore. Ma non ci dobbiamo nascondere, perchè abbiamo giocatori importanti e tanti di questi faranno una carriera diversa da quella che oggi hanno. Il Pescara è una società che in questa categoria non ci deve stare”.
Gennaio sembra lontano, ma in realtà non lo è: c'è già qualche nuovo sul taccuino del direttore?
“Bigonzoni è un ragazzo che mi ha incuriosito, ma ce ne sono tanti. Un nome faccio fatico a dirlo, a me piacciono gli esterni d'attacco come Arena del Pisa ad esempio. E' un giocatore bello da vedere, ma in questo momento non c'entra nulla con il Pescara”
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