Prima squadra

Scende in campo la società: una cena per compattare il gruppo

07.03.2016 09:32

Il momento è delicato, inutile nascondersi. Il Pescara è in crisi, ma dal periodo nero si può uscire. Come? Con il lavoro e con la compattezza, come sostiene Oddo. Facendo gruppo e ritrovando la voglia di lottare uniti. Ed in tal senso è da registrare l'intervento della società che ha deciso di portare la squadra a cena presso il ristorante Terrazza Verde.  "In questi momenti è più importante stare tutti insieme. Si fa gruppo", le parole del presidente Sebastiani a Rete8. Il n.1 pescarese alla stessa emittente analizza vari aspetti del momento. Li abbiamo raggruppati in 3 punti. La crisi: "“Momento critico, non c’è dubbio, – afferma Sebastiani- ma è normale e fisiologico attraversarlo in un campionato lungo e sfibrante come quello di serie B. Il nostro è un problema solo psicologico. Alla prima difficoltà perdiamo fiducia e sicurezza. L’assenza di Campagnaro è determinante, specie sotto questo profilo. L’argentino infonde tranquillità all’intero reparto. Ma non getterei la croce addosso ai difensori. Quando si subisce il demerito è di tutta la squadra. Non siamo neanche fortunati. Al primo tiro degli avversari andiamo sotto. Passerà. Ora dobbiamo tornare a vivere alla giornata senza caricare di responsabilità la squadra che, per inciso, ha conquistato 49 punti esprimendo il miglior calcio della serie B. Certe qualità non si perdono in poche settimane". Il mercato di gennaio: "Se i tifosi si riferiscono al difensore centrale, la verità è presto detta: abbiamo puntato su Domizzi che, però, proprio agli inizi di gennaio ha accusato un infortunio muscolare al polpaccio. A quel punto, abbiamo fatto altre valutazioni legate anche all’età del giocatore( a giugno Domizzi compirà 36 anni) seguendo le indicazioni del mister. La scelta di Coda, 31 anni, dunque più giovane del difensore dell’Udinese, è stata totalmente condivisa. Il ragazzo è quasi pronto. Ci darà, ne sono certo, un grande contributo" Baroni e il Novara: "Concentriamoci sul Novara che reputo la squadra più attrezzata del torneo al pari del Cagliari. Baroni è una persona seria e un tecnico preparato. L’esonero, lo scorso anno, alla vigilia dell’ultima di campionato? Decisione presa per il bene del Pescara. Nulla contro l’uomo Baroni. La sconfitta sul campo del Varese mi ha fatto aprire gli occhi. La luce si è completamente spenta. Forse lo spogliatoio non lo seguiva più. Alla fine ho avuto ragione. Oddo ha rivitalizzato i ragazzi. In appena sei partite è cambiato tutto. Avremmo meritato la promozione in serie A. Ripeto, nulla contro l’uomo Baroni, ma a quel punto l’esonero era inevitabile. Come tecnico, i risultati confermano che ha fatto complessivamente un ottimo lavoro tra Lanciano, Pescara passando per Novara dove, ribadisco, gli è stato messo a disposizione un organico molto competitivo. Sullo stesso livello del Cagliari. Anzi, a pensarci bene, il Novara ha qualcosa in più”

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