Repetto - Pescara, storia di un triste addio. Ora anche ufficiale
Venerdì scorso gli era stato comunicato il licenziamento. Giorgio Repetto lascia il Pescara. Ieri sera è arrivato il comunicato ufficiale e la documentazione relativa all'esonero è stata consegnata all'ormai ex d.g. Un comunicato scarno, senza poesia per un uomo che da calciatore prima e da dirigente poi ha fatto le fortune del club. "La Delfino Pescara 1936 comunica che il sig.Giorgio Repetto è stato sollevato dall’incarico di Direttore Generale", recitava la nota diffusa. "La Società ringrazia il Direttore per la disponibilità e per il lavoro svolto in questi anni e augura allo stesso le migliori fortune lavorative". Niente più. Poche parole senza fronzoli, la notizia nuda e cruda senza spiegazione delle motivazioni di un divorzio che era nell'aria e ci si chiedeva solo quando fosse comunicato. Dopo 3 anni, Repetto "la bandiera biancazzurra" non è più un uomo del club. Era finito ai margini da tempo, a causa di "divergenze di veduta" con il presidente Sebastiani. Idee di gestione diverse hanno portato alla frattura. Insanabile. Solo ieri si è sparsa la voce del licenziamento che era già diventato realtà, al di là della prassi burocratica che necessitava di determinati tempi di realizzazione. E la fuga di notizie ha portato ad accelerare un divorzio che sarebbe comunque stato inevitabile a stagione conclusa. Agli amici ha confidato di aver già comprato il biglietto per essere sugli spalti venerdì a sostenere la sua squadra. "Torno a fare il tifoso", ha confidato loro, "questa cosa non deve assolutamente distrarre la squadra dal suo obiettivo". Con grande signorilità, Repetto declina gli inviti dei giornalisti a parlare. "Sono il primo tifoso del Pescara ed adesso dobbiamo pensare solo alle partite. Non a me". L'ultimo atto di amore di un uomo legato ai colori biancazzurri.
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