Editoriale

Ora o mai più

30.09.2014 09:43
Ora o mai più, caro Pescara. Carpe diem, cioè cogli l’attimo. Non si può più aspettare. Sfortuna e sviste arbitrali hanno inciso nel cammino finora compiuto, ma non tutto è imputabile a queste componenti. Tacere di errori propri sarebbe fornirsi di un alibi deleterio. E fuorviante. Mettere la testa sotto la sabbia, come fanno gli struzzi, può essere l’anticamera di un disastro. Che può e deve essere evitato, essendocene tutti i presupposti. Tre soli punti sui diciotto a disposizione (pari ad 1/6), 10 reti subite e solo 7 all’attivo – 4 dagli sviluppi di palla inattiva, gli altri griffati da Melchiorri – e le tante, troppe amnesie complessive palesate, in difesa ma anche a livello mentale, sono un ruolino di marcia troppo nero per esser minimizzato. E’ vero che il Pescara poteva avere qualche punto in più in graduatoria, ma è anche vero che, pur con qualche visibile miglioramento giornata dopo giornata, la squadra non ha ancora un’identità precisa e manca di equilibrio. A più di un mese dall’inizio del campionato era lecito attendersi qualcosa di più, anche se la rosa è stata completata solo a fine mercato (con un cambio di rotta innegabile dati i colpi dell’ultimo giorno) e la condizione generale non è omogenea. Errori individuali e di reparto, la fragilità mentale espressa in talune circostanze, una fase difensiva tenera, una difficoltà palese di concretizzare le occasioni prodotte ed un centrocampo che fatica a fare filtro e a proporre gioco con continuità nell’arco dei 90’ sono gli aspetti da curare il prima possibile. Baroni lo sa. “Ora o mai più” è anche lo slogan che accompagna in questa settimana il lavoro del tecnico. Diciamolo subito: alcune sue scelte – iniziali o a gara in corsa – sono opinabili, ma qualche frutto inizia a vedersi. L’allenatore fiorentino è uomo troppo navigato per non sapere che in caso di nuovo passo falso la sua panchina cadrebbe, specie in concomitanza con una prestazione insufficiente. La prossima gara, però, può essere quella della svolta. Battere l’Entella non significherebbe solo superare gli avversari di giornata in classifica e dare ossigeno alla graduatoria, ma costituirebbe una fondamentale iniezione di fiducia e convinzione in vista delle successive gare, le trasferte di Crotone e Vicenza, nelle quali il Pescara può fare filotto. In serie B – la gestione Marino dello scorso anno docet, nel bene e nel male in tal senso – la continuità di rendimento è il fattore più importante. Tre vittorie di fila e ti ritrovi in alto, specie in una classifica corta come questa, tre sconfitte consecutive e ti ritrovi invischiato nelle sabbie mobili. Caro Pescara adesso è il momento di iniziare a vincere, forse anche senza una prestazione memorabile. Ora o, forse, mai più.      

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