Prima squadra

Al 94' la doccia gelata per il Pescara (1-2)

01.11.2014 16:54
La beffa finale al 49’ quando tutto sembrava portare al pari: uno svarione difensivo collettivo permette a Valentini di regalare allo Spezia la vittoria, con una rete forse viziata da irregolarità (reti: 34’pt e 49'st Valentini, 31’st aut. Ceccarelli (P), capitalizzando al massimo le lacune di un Pescara allo sbando: finisce 1-2 all’Adriatico l’ennesima gara amara per il Delfino nella gara che doveva sancire la svolta. “Dobbiamo essere attenti, concentrati e spietati”, aveva ordinato Baroni alla vigilia: missione fallita ed ora Baroni rischia seriamente il posto. Sebastiani lo confermerà nel post partita ribadendogli la fiducia incondizionata? Nel finale il Pescara, in superiorità numerica per l'espulsione di Cisotti al 37'st per gioco gravemente scorretto, sfiora addirittura la vittoria ma trova la doccia gelata, nonostante un veemente forcing finale che ha prodotto anche due presunti rigori (fallo di mano e atterramento di Lazzari) non concessi dall'arbitro Mariani. La gara. Clima pesante all’Adriatico, con la zona centrale superiore della curva Nord lasciata vuota come da comunicato ufficiale dei Rangers. “Società,a allenatori e giocatori…Dopo anni di umiliazioni e inganni Ci siamo rotti. Ora Basta” è lo striscione che campeggia sugli spalti nel fulcro del tifo biancazzurro. Baroni conferma la squadra di Bari, eccetto i cambi preventivati tra squalifiche e infortuni (in Aresti, Zampano e Salamon, out fiorillo, Grillo e Nielsen). Bjelica si affida nel suo 3-5-2 alla verve di Schiattarella e Giannetti, lasciando inizialmente in panchina Ardemagni e Ebagua. Parte bene il Pescara, nei primi 3’ Melchiorri reclama un rigore e Salamon di testa dagli sviluppi di un corner sfiora il go. Le premesse sembrano buone, dunque, con i biancazzurri che sembrano essere scesi in campo con il piglio giusto.  E’ un fuoco di paglia, però, perché lo Spezia impiega pochi minuti a prendere le misure al delfino e ad addormentare il ritmo a proprio piacimento. Il Pescara colleziona corner improduttivi, ma ogni timido accenno di ripartenza viene stroncato da errori di imprecisione o dalla buona guardia dei difensori spezzini; gli ospiti fanno ancor meno in fase offensiva, limitandosi a far girare palla in attesa dell’imbucata giusta che però non arriva. Al 34’, l’ennesima doccia fredda della stagione per il Pescara: dagli sviluppi di una palla inattiva, Valentini stacca bene di testa con i difensori pescaresi immobili ed insacca alle spalle di Aresti. Ancora una volta gara in salita per il Delfino, costretto a risalire la china di una gara diventata complicatissima. La reazione abruzzese è tutta in una serpentina al rallenty con tiro debole ed impreciso di Politano al 39’ e poi ad un’altra sortita dell’ex Roma al 43’, onestamente troppo poco per impensierire chiunque, figuriamoci una squadra arcigna e concentrata come quella di Bjelica. Non accade altro degno di nota sino all’intervallo e le squadre tra i fischi guadagnano gli spogliatoi per i 15’ canonici di riposo. Nella ripresa si riparte dai medesimi 22 che hanno animato la prima frazione di gioco. Gli unici episodi di cronaca da segnalare in avvio sono le ammonizioni a Zampano e Politano, la circostanza la dice lunga sullo “spettacolo” offerto. Al 9’, Aresti a tu per tu con Giannetti dice no al raddoppio spezzino mentre il clima sugli spalti si fa sempre più caldo. Al 12’, Bjarnason rileva Selasi esattamente come a Bari. Al 15’, uno svarione difensivo ligure lascia la più ghiotta delle occasioni a Melchiorri, ma l’ex padovano la fallisce in modo incredibile. Al 18’ Pucino rimedia il giallo che gli costerà, stante la diffida pendente, la prossima gara. Al 20’ Pasquato rileva Politano e la fascia di capitano passa sul braccio di Cosic. Una fiammata al 26’ illude tutti, ma la porta dello Spezia resta immacolata. Al 28’ Baroni gioca la carta Lazzari e richiama in panchina Salamon, stupisce la decisione di non inserire Maniero; un minuto dopo Chichizola si supera per deviare in corner un rasoterra di Bjarnason. Il Pescara più con il cuore che con la testa si getta in avanti e, dopo un contropiede spiegato da Melchiorri, trova l’aiuto della dea Bendata per pareggiare grazie ad un autogol di Ceccarelli al 32’. Al 37', Spezia in 10 per l'espulsione di Cisotti causa gioco gravemente scorretto. Cresce la pressione biancazzurra e si sfiora addirittura la rete del sorpasso (reclamato un rigore al 43' per fallo di mani di Valentini e uno al 45' per atterramento di Lazzari), ma il risveglio è stato tardivo e le occasioni prodotte non sortiscono l'effetto cercato. al 94' l'enensima amarissima beffa con valentini che sfrutta uno svarione difensivo e condanna il Pescara alla sconfitta Pescara – Spezia 1-2 (0-1) Marcatori: 34’pt e 49'st Valentini (S), 31’st aut. Ceccarelli (P) Pescara: Aresti, Pucino, Cosic, Zuparic, Zampano, Memushaj, Salamon, Selasi (12’st Bjarnason), Sowe, Melchiorri, Politano (20’st Pasquato). All. Baroni Spezia: Chichizola, Datkovic (18’st Ceccaroni), Ceccarelli, Valentini, Milos, Brezovic, Juande Bakic, Migliore, Schiattarella (23’st Cisotti), Giannetti (32’st Ebagua). All Bjelica Arbitro: sig Mariani di Aprilia, coadiuvato dagli assistenti Soricaro e Petangelo (IV Uomo: sig. Pelagatti di Arezzo) Ammoniti: Zampano, Politano, Pucino, cosci (P), Ceccarelli, Juande (S) Espulso: 37'st Cisotti (S) per gioco gravemente scorretto.

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