Quando Allegri arrivò al Pescara: il retroscena
La scalata di Max Allegri partì da Pescara. Ma in realtà non doveva essere un calciatore biancazzurro ad inizi anni Novanta. Sbarcò in riva all'Adriatico con un'offerta tipo fustino del detersivo, 2x1. Il retroscena lo ha svelato Pierpaolo Marino, all'epoca dirigente biancazzurro, a Tuttosport. Ecco come andò la trattativa: "Nel 1991 stavo trattando Massara con il Pavia, che lo aveva già promesso al Venezia di Zamparini, e il presidente Claudio Achilli mi disse che per chiudere l'operazione avrei dovuto prendere anche un altro calciatore, proponendomi una lista di 10 nomi dai quali scegliere. Nella lista c'era Allegri, che fino ad allora aveva navigato in Serie C da talento inespresso. Io lo avevo visto nel Livorno qualche anno prima, su segnalazione di Italo Allodi che mi aveva parlato di questo ragazzo con un talento da categorie superiori", racconta Marino, " e allora scelsi lui. Achilli mi disse che gli servivano il miliardo e seicento milioni su cui ci eravamo accordati per il cartellino di Massara, più 400 milioni per quello di Allegri. Ci accordammo e facemmo una grande plusvalenza quando, due anni più tardi, lo rinvendemmo al Cagliari per 4 miliardi e mezzo". E' storia.
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