Solo un miracolo può salvare il Delfino
Retrocessione ormai dietro l'angolo...
La situazione è sempre più complicata, il Delfino si affaccia sull'orlo del baratro e sembra ormai poter cadere a breve. L'ultimo turno, quello che ha visto il rinvio al 27 aprile di Pescara-Entella per il noto focolaio in casa biancazzurra, ha prodotto un nuovo scossone alla classifica grazie alla vittoria dell'Ascoli, corsaro a Ferrara per il suo terzo successo di fila. Gli uomini dell'ex Sottil, liquidato troppo in fretta da Sebastiani per far spazio a colui che aveva battuto agli ultimi playout, Massimo Oddo, sono in forte ascesa e hanno messo nelle ultime giornate la freccia sulle altre contendenti ai playout. Che viaggiano con il freno a mano tirato.
Per il Pescara, la seconda retrocessione di fila sul campo (l'anno scorso solo i guai del Trapani diedero ai biancazzurri la chance, poi sfruttata alla lotteria dei rigori, di giocarsi tutto nel doppio spareggio) ha ormai fattezze chiare e già si vede all'orizzonte. Solo un miracolo sportivo potrebbe cambiare le cose, facendo un filotto di vittorie (a partire dagli scontri diretti) che rimetterebbe tutto in gioco. E non è nemmeno certo che possa bastare….
Salvezza diretta sfumata ormai da tempo, si può solo aspirare a giocare i playout scalzando Cosenza e Reggiana e mantenendo un gap dalla quintultima (Ascoli o chi per lui) di non oltre 4 punti. E oggi sembra assai difficile anche questo per il Delfino.
Le sconfitte di Cosenza (0-3 a Pisa) e Reggiana (1-2 a Reggio Calabria) e il successo del Picchio sul campo della Spal, infatti, rischiano seriamente di complicare ancora di più i piani dei biancazzurri perchè mettono in campo un'ipotesi che fino a qualche giorno fa sembrava inattuabile: la non disputa dei playout.
I piceni, infatti, ora sono saliti a quota 37 punti, a +5 dal Cosenza che ne ha 32: se il torneo finisse oggi l’Ascoli (quint’ultimo in classifica) sarebbe salvo e i play out non si disputerebbero proprio grazie al vantaggio sulla quart’ultima (Cosenza) che è superiore ai 4 punti. La conseguenza è che in Serie C andrebbero direttamente le ultime 4 (Entella, Pescara, Reggiana e Cosenza) senza nemmeno potersi giocare il doppio spareggio salvezza.
E' difficile, inoltre, a sole 4 giornate da fine regular season (5 per il Pescara) pensare di risucchiare nel baratro altre squadre, anche quelle che sembrano in caduta libera come il Frosinone ad esempio. Il gap è assai ampio e in 4 gare mancherebbero solo pochissimi punti ai ciociari (ma anche a Pordenone, che ha anche un match in meno, e Vicenza) per centrare la salvezza aritmetica. Il Pordenone, ad esempio (che deve recuperare la gara con il Pisa), battendo il Frosinone di Fabio Grosso (altro campione Mundial da giocatore che in panchina non ha ancora trovato la sua dimensione, come Nesta e Oddo) nello scontro diretto, ha messo una mezza ipoteca sulla salvezza, agganciando proprio al sest’ultimo posto i ciociari ma avendo con 8 punti di vantaggio sul Cosenza quart'ultimo.
Per il Pescara al ritorno in campo dopo lo stop imposto dalla Asl ci saranno 3 gare da vincere assolutamente (con Entella, Cosenza e Reggiana) poi le sfide a Cremonese e Salernitana per provare a scalare una montagna che oggi sembra una Cima Coppi per un velocista. Lottare è il minimo sindacale che si chiede, nella consapevolezza ormai che la frittata è praticamente fatta e pronta per essere servita….
LA CLASSIFICA NELLE ZONE CALDE OGGI:
Vicenza 41
Frosinone 40
Pordenone* 40
Ascoli 37
Cosenza 32
Reggiana 31
Pescara* 28
Entella* 22
* una partita in meno.
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