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L'angolo del... Profeta

17.09.2014 09:55
D'accordo, dieci minuti di follia. Dato oggettivo, inconfutabile, ma anche un approccio sbagliato. Se Baroni aspettava risposte su tenuta, mentalità e solidità difensiva, limitatamente alla prima frazione di gioco, avrebbe di che preoccuparsi. E' indiscutibile che la squadra abbia fatto l'esatto contrario di quanto dimostrato contro il Chievo in Tim Cup e il Trapani al debutto in campionato. Sicuramente non a Terni, dove pur non convincendo, i biancazzurri hanno, comunque, mantenuto una certa compattezza, reagendo e portando a casa un preziosissimo risultato di parità. Contro il Bologna, invece, una volta sotto, il black-out tecnico e mentale è stato evidente, ma nel contempo ingiustificabile. Figlio di cosa? Questa è la domanda. D'obbligo una premessa: è sempre lo spirito a caratterizzare una squadra, di sicuro non la forma tattica. Anche perchè, se così non fosse, qualcuno dovrebbe spiegarci la straordinaria reazione prodotta nella ripresa con lo stesso sistema di gioco. Insomma, il problema non è legato alla disposizione, quanto probabilmente agli imput e alla scelta di qualche interprete. Alla vigilia della sfida col Bologna, Baroni era stato, come sempre, molto chiaro " A centrocampo non possiamo permetterci, almeno in questo momento, due mezze ali offensive". Appunto. Spostare Lazzari, tra l'altro evanescente, nel tridente, a quel punto, più virtuale che reale, rinunziando, così, ad un attaccante puro, è apparsa una scelta di natura conservativa che, di fatto, non ha pagato. Una sola conclusione, peraltro propiziata dal maldestro disimpegno di Maietta. E poi, nulla più. Le attenuanti ?  Non mancano. Gli ultimi arrivati non possono essere al top della condizione. Non lo è di certo Guana che non ha nel dinamismo la sua peculiarità principale e, dunque, più utile probabilmente, per spiccato senso tattico, davanti alla difesa dove, invece, Appelt ha sofferto il pressing avversario ( anche a Terni il trequartista avversario, tra l'altro finto, Eramo lo ha quasi sempre schermato). Il tutto a detrimento dello sviluppo della manovra. L'organico è stato rifatto ex novo. Per questo gli alti e bassi sono assolutamente comprensibili. Ci mancherebbe. Pur vero, però, che non è ancora arrivato un gol su azione e la squadra non ha trovato, ad oggi, una continuità di rendimento nell'arco della stessa partita. Davanti, solo panchina per Sowe. Pochissime opportunità per Melchiorri, forse l'unico, al pari dell'ex Juve Stabia, capace di attaccare la profondità, caposaldo del 4-3-3. Insomma, pur con tutte le giustificazioni del caso, serve una svolta. L'identità di squadra deve essere chiara, precisa, definita. Ecco perchè bisognerebbe ripartire non dalla grande reazione del secondo tempo( troppo facile), ma da quanto non ha funzionato nel primo. Del resto, è lì che si è perso il match, giocato senza equilibrio. Massimo Profeta

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