Nel solco di Zeman, col suo benestare. Ma con totale autonomia e pieni poteri
Inizia l'era Bucaro a Pescara
Si è scelta la continuità, nel solco di Zeman. Ma non senza spunti di originalità, perchè da ieri a tutti gli effetti Giovanni Bucaro è il nuovo allenatore del Pescara, con pieni poteri e totale autonomia decisionale. Il post Zeman è iniziato subito in casa Delfino, con la promozione interna del vice del boemo. Il ds Daniele Delli Carri ha comunicato la decisione alla squadra prima dell'allenamento e del classico annuncio ufficiale. La strada, però, era già tracciata da quando si era capito che per cause di forza maggiore Zdenek Zeman non avrebbe potuto continuare a guidare la squadra in questa stagione. Si è atteso il benestare del boemo, che è arrivato senza remore ed è stato decisivo, e l'accettazione dell'incarico da parte del prescelto: per questo la comunicazione del club non è stata immediata, non perchè i vertici abbiano fatto un giro di orizzonte preventivo con altri candidati. Sono stati infatti seccamente smentiti tutti i rumors circolati ed ogni contatto con altri interlocutori. Le riunioni tra il presidente Sebastiani e il ds Delli Carri hanno portato alla decisione condivisa di puntare su Bucaro, perchè conosce la squadra ed ha il termometro della situazione attuale di classifica e di ambiente del Pescara. La fiducia nei confronti del tecnico è totale. “E' pronto a mettersi l'elmetto e a scendere in guerra, sportivamente parlando, per queste 11 partite. La nostra scelta è piena e senza dubbi”, ha confermato il direttore sportivo. E non si è optato per Bucaro per una questione economica, perchè si sarebbe potuto destinare il risparmio dell'ingaggio di Zeman, che rescinde via dimissioni, verso un altro profilo mantenendo dunque i conti in pari, ma per una valutazione tecnica. Bucaro, in possesso di patentino Uefa A, non ha bisogno di deroghe e tutor ed ha già una vasta esperienza da capo allenatore, maturata prima di accettare di fare da secondo a Zeman l'anno scorso quando lo storico vice Cangelosi si è messo in proprio per guidare la Casertana. Dopo una buona carriera da calciatore, forgiato proprio da Sdengo nel “Foggia dei Miracoli”, il 53enne palermitano ha iniziato la carriera da vice ad Ascoli e Salerno, per poi guidare da primo allenatore più squadre, compresa la Juventus Primavera nel 2010-11. Ma è ad Avellino che ha centrato i risultati migliori. In Irpinia entrò a stagione in corsa in sostituzione dell'esonerato Archimede Graziani, vincendo il campionato con 11 vittorie consecutive e lo scudetto di serie D con 15 successi di fila. Ma, nonostante ciò a fine stagione non è stato confermato. La sua ultima esperienza da head coach è stata a Bisceglie, in C, ed ora è pronto a sfruttare una grandissima occasione per la sua carriera. E' carico e dovrà dare certezze ad una squadra che non ne ha e che si è smarrita. Di certo Zeman per lui potrà essere un prezioso consigliere in caso di bisogno, ma la responsabilità di scelte e risultati sarà esclusivamente sua. Il suo vice sarà Diego Labricciosa, già Match Analyst, con preparatore dei portieri Giovanni Di Fiore ed al momento lo staff tecnico non verrà integrato con un altro profilo. Se poi il lavoro di campo lo richiedesse, potrebbe arrivare un nuovo collaboratore (Daniele Cinelli, già suo secondo ad Avellino, e Carlo Ricchetti suo vice a Bisceglie, nomi plausibili) più avanti. Il suo debutto ufficiale ci sarà sabato, per la sfida interna alla Lucchese quando riavrà a disposizione Aloi dopo la squalifica, Merola dopo l'infortunio e Brosco, che ha smaltito l'attacco influenzale che lo aveva costretto ai box. E saranno già 90 minuti importanti.
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