Un punto d'orgoglio: #MonzaPescara 1-1
La Pasquetta in Briana è andata così...
Ceter risponde a Frattesi e il Pescara guadagna un punto nella prima delle due difficili trasferte consecutive in Lombardia. Monza-Pescara termina quindi 1-1, un pari meritato per i biancazzurri e un punto che potrebbe non bastare al brianzolo Brocchi per salvare la sua panchina
La gara. Grassadonia conferma lo stesso modulo schierato contro il Pisa, un 4-3-3 accorto che si trasforma in 4-2-3-1 grazie al centrocampista di qualità che svaria sul fronte offesnivo, facendo da raccordo tra mediana e attacco, e che oggi è Machin e non Maistro (che parte dalla panchina). Nel Monza, Brocchi - che si gioca il posto - sceglie Pirola, seguito invano dal Pescara per due sessioni di mercato, e non l'ex Bettella (che parte dalla panca) in difesa e la coppia Diaw-Boateng in avanti. Nemmeno in panchina Balotelli.
Si intuisce sin dalle prime battute che il Delfino ha un “assetto mobile”, che in fase di non possesso si trasforma in un 4-1-4-1 con Buselato schermo davanti ai centrali offensivi, Odgaard perno avanzato e gli esterni Galano e Capone sulla stessa linea di Dessena e Machin. Al 4' termina abbondantemente a lato un colpo di testa di Diaw, prima volta che una delle due squadre si affaccia dalle parti della porta avversaria. Il Pescara risponde subito conquistando un corner , con Sorensen che colpisce di testa ma non riesce a impattare in modo da creare insidie a Di Gregorio. L'approccio dei biancazzurri, oggi in completo blu da trasferta, appare buono, con Bellanova che rispetto al suo omologo di sinistra (Masciangelo) al momento più attivo e propositivo. Qualche errore in uscita potrebbe costare caro (come al 9', con Diaw che viene poi liberato alla conclusione), ma tutto sommato c'è discreta personalità in un Pescara che però è salvato dalla traversa da un bolide di Armellino (11') con la palla che rimbalza sulla linea dando l'illusione (ma solo quella, secondo l'arbitro) del gol (la sfera deve vararcare nella sua interezza la linea). Grassadonia però deve fare subito a meno di Galano. L'esterno, infortunatosi, alza bandiera bianca al 13' e lascia il posto al redivivo Vokic. Al 16 il Delfino ristabilisce la parità nei legni, con Capone che centra il palo alla sinistra di Di Gregorio. Vokic deve sacrificarsi in una posizione non sua, ma deve dare compattezza alla squadra e mantenere la posizione per non creare scompensi. Al 18' fa tutto bene Odgaard palla al piede, ma circondato solo da maglie biancorosse deve affrettare il suo diagonale che risulta impreciso. Al 22', Boateng al volo a 5 metri dalla porta calcia al volo ma trova la schiena di Masciangelo a respingere; dagli sviluppi, DErrico si mette in proprio e dopo una serpentina impone a Fiorillo la deviazione per un altro calcio d'angolo in favore dei brianzoli. E stavolta c'è il vantaggio dei padroni di casa. Stacca in modo perfetto Frattesi, che taglia deciso sul primo palo e tutto solo trova l'impatto vincente. Ancora una volta è letale una palla inattiva e la strada diventa totalmente in salita. Non c'è concreta e convinta reazione immediata in casa Delfino, al tentativo di palleggio pescarese, infatti, il Monza risponde utilizzando le armi congeniali di compattezza, ordine e qualità anche nella gestione. Con il passare dei minuti i biancazzurri provano a spingere di più, ma senza costrutto, mentre la squadra di Brocchi, sorniona, prova a farsi vedere dalle parti di Fiorillo quando ne ha l'occasione, ma senza cercare il raddoppio in maniera forsennata per chiudere il match. Al 40', si rinnova il duello Capone-Di Grogorio ma stavolta a dire di no all'esterno pescarese all'insidiosa conclusione è proprio il portiere e non il palo (sulla ribattuta Vokic non riesce a trovare il pari). Un minuto dopo ci prova proprio Vokic dalla distanza, ma il tiro interessante del nuovo entrato scheggia la parte superiore della traversa e nulla di più. Il finale di tempo regala solo un paio di corner e qualche velleitario tentativo lombardo: inevitabilmente, dunque, il punteggio non cambia e le squadre vanno al riposo col Monza avanti di misura.
Si riparte dagli stessi 22 che hanno concluso il primo tempo. L'avvio di ripresa è connotato da ritmi non alti e da parecchi errori in disimpegno su ambedue i lati del campo. Il Pescara, però, capisce che deve alzare la pressione e prova a mantenere il possesso per poi cercare il pertugio giusto per infilarsi e fare male. Il Monza ha invece tutto l'interesse ad addormentare il match, nonostante manchi moltissimo, perchè è consapevole di avere una qualità superiore per poi colpire. Al 56' Capone nel cuore dell'area ha una buona occasione per battere a rete, ma impatta male e strozza la conclusione che finisce docilmente tra le braccia di Di Gregorio. Al 58' è potente ma alto un destro di Frattesi da distanza siderale. Al 64', su azione manovrata monzese, è determinante una scivolata di Sorensen a chiudere per evitare guai seri. Dagli sviluppi del corner, Armellino si ritrova tutto solo e colpisce il pallone da posizione assai propizia ma calcia incredibilmente fuori. Al 65' Odgaard, non al meglio, lascia il suo posto a Ceter. Al 69' Di Gregorio ha un riflesso strepitoso per negare il pari al Pescara, segnatamente a Masciangelo che aveva concluso l'azione a sinistra impattando benissimo un cross da destra di Dessena. Un minuto dopo una girata di testa di Ceter, su cross di Masciangelo, termina a lato di poco. Doppia fiammata interessante dei biancazzurri, ma improduttiva di esiti felici, insomma. Ma il golè nell'aria e arriva grazie a Ceter, che raccoglie un cross di Bellanova “bucato” da Pirola, e al limite dell'area piccola riesce a deviare in rete mettendo fuori causa l'estremo di casa. E' 1-1, meritato. Il colombiano non segnava dal match di andata. Il Monza si risveglia e prova ora ad aumentare i ritmi. Grassadonia capisce che servono forze fresche e fa 3 cambi tutti insieme nell'ultimo slot a disposizione: dentro Maistro, Guth e Fernandes e fuori Machin, Capone e Bellanova (80'). Sorensen resta il centrale col recuperato Guth nell'inedita posizione di terzino, Maistro fa l'esterno alto di sinistra e Fernandes la mezz'ala sullo stesso lato. Al minuto 89 un contropiede condotto e concluso a Ceter per poco non vale il colpaccio ma Paletta ci mette un piede e regala solo il corner (improduttivo poi di effetti). Sul ribaltamento di fronte, i nuovi entrati brianzoli Colpani e Maric confezionano una grande occasione che però non concretizzano. Gli ultimi minuti sono di battaglia. Allo scadere del recupero Fiorillo dice no ad una punizione di Colpani e blinda il finale di 1-1
Il tabellino:
MONZA-PESCARA 1-1
MARCATORI: 24' Frattesi (M), 72' Ceter (P)
Monza: Di Gregorio; Sampirisi, Paletta, Pirola, Carlos Augusto; Armellino, Barberis (84' Scozzarella), Frattesi (74' Colpani); D’Errico (74' Ricci); Diaw (84' Maric), Boateng (61' D'Alessandro). Allenatore: Brocchi.
Pescara: Fiorillo; Bellanova (80' Guth), Sorensen, Scognamiglio, Masciangelo; Dessena, Busellato, Machin (80' Maistro); Galano (13' Vokic), Odgaard (65' Ceter), Capone (80' Fernandes). Allenatore: Grassadonia.
Ammoniti:
Arbitro: Daniel Amabile di Vicenza
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