Soddimo si racconta a PS24: “Il calcio mi ha salvato la vita, seguo sempre il Pescara e le magie di Caprari”
A CURA DI MATTEO SBORGIA - "Il gioco di Oddo mi piace perché è entusiasmante ed imprevedibile. Il ricordo più bello che ho di Pescara? Beh, sicuramente il campionato vinto con Zeman“. Pensieri e parole di Danilo Soddimo, ex biancazzurro (ora è in forza al Frosinone), che si è raccontato a 360° in un’intervista ESCLUSIVA rilasciata a PescaraSport24.
Lei ha avuto un’infanzia difficile, in che modo il calcio le ha salvato la vita?
"Beh, il calcio è stato il mio rifugio, la mia salvezza. Sono nato a San Basilio (un quartiere periferico di Roma) in una famiglia molto povera: non avevamo niente, una volta ricordo, che ci hanno anche staccato la corrente. Mia madre - grande donna (con la D maiuscola) - si è sempre impegnata a non farmi mancar nulla, lavorando come donna delle pulizie. Il calcio è stato per me fondamentale. Correre dietro a quel pallone mi ha sempre procurato una gioia immensa, ma tutto ciò, mi ha anche permesso di “raddrizzare “ una situazione economica fino ad allora precaria".
Quando ha capito che questa passione potesse diventare la sua professione?
"Io ci ho sempre creduto e non mi sono MAI arreso. L’ho capito a 7/8 anni ma- ripeto- ho sempre sognato di fare il calciatore. Non bisogna mai stancarsi di credere nei sogni, mai. A me è successo questo".
Lei si definisce un calciatore/Ultras: come riesce a conciliare queste sue due “anime”?
"Io sono sempre andato in curva sin da piccolo . Credo che i tifosi siano il “sale del calcio”. Uno stadio senza tifo, non riesco ad immaginarlo proprio. E’ troppo bella quell’atmosfera che si crea allo stadio tra i tifosi e i calciatori. Mi piacciono molto i cori e quel tifo partecipato che –però- non deve mai sfociare in violenza".
A Pescara lei ha vissuto stagioni entusiasmanti, qual è il più bel ricordo che custodisce gelosamente nel cuore?
"Di ricordi belli ce ne sono tanti. Se devo sceglierne uno: sicuramente l’anno di Zeman in cui poi siamo stati promossi in serie A. E’ stata una stagione memorabile, ma anche molto difficile sul piano umano e sentimentale per via della morte di Franco Mancini. Poi c’è stata anche la disgrazia occorsa al povero Morosini. Abbiamo vinto anche contro un destino beffardo e a me piace pensare che Franco, ci abbia aiutato dal cielo, in quella che è e sarà sempre anche la SUA vittoria".
Ha ancora modo di seguire il Pescara? Cosa pensa della squadra di Oddo?
"Si, seguo sempre il Pescara. Il gioco di Oddo mi piace molto perché è spettacolare ed imprevedibile. Poi Gianluca Caprari sta facendo benissimo e sono davvero felice per lui. Io ho sempre saputo che fosse forte e che prima o poi sarebbe esploso, ora si sta confermando anche in serie A".
Il suo nome - nella sessione di mercato appena conclusa - è stato accostato al Pescara, cosa c’è di vero?
"Anche io ho letto dai giornali questa notizia, ma non c’è stato nulla".
Si ringrazia l'ufficio stampa del Frosinone
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