Un messaggio forte e chiaro
Il Delfino è la squadra da battere
Il messaggio è forte e chiaro. Ribadito nel migliore dei modi nella partita che certifica senza più alcun dubbio le aspirazioni di grandezza del Pescara: la squadra da battere nel Girone B è quella biancazzurra. La banda Baldini non ha tradito e nel recupero contro il Milan Futuro ha trasformato da virtuale a reale la sua fuga in vetta alla classifica, portando a 6 le lunghezze di vantaggio sulle prime inseguitrici. Che dovranno faticare tantissimo adesso per andare a riprendere una squadra che da metà agosto, giorno dell'eliminazione in Coppa Italia per mano del Pineto nella prima gara ufficiale dell'anno, ad oggi è cresciuta esponenzialmente e che ha ancora ampi margini di miglioramento. Al netto del valore di un avversario di certo non di primo livello, contro il Diavolo baby il Delfino ha spazzato via i (pochi in realtà) dubbi che c'erano sulla sua tenuta, arrivati dopo la prima sconfitta stagionale, a Pesaro, e la peggior prestazione dell'anno, ad Arezzo, in un trittico di partite che aveva portato in dote 4 punti con un solo gol all'attivo, oltretutto da calcio di punizione. Contro i giovani rossoneri, invece, la squadra non solo ha offerto una prova autoritaria e di personalità, ma è andata 4 volte in rete, confermandosi una vera e propria cooperativa del gol (undici marcatori diversi, più tre autogol, nelle 23 marcature complessive) e prendendosi la seconda vittoria con più di una rete di scarto nelle 11 finora totalizzate in 15 gare. L'undici di Baldini ormai viaggia con il pilota automatico, come ha detto lo stesso tecnico toscano. Si muove come un corpo unico, tenendo distanze perfette tra i reparti ed avendo sempre in mano il pallino del gioco a prescindere dagli interpreti che lo stratega di Massa sceglie di impiegare di volta in volta. Il Pescara corre e pressa sempre in avanti e tendenzialmente ha un baricentro molto alto per riconquistare palla subito ed avere meno metri da coprire dal punto nel quale torna in possesso alla porta avversaria: per una tipologia di squadra che non va sempre in rete con frequenza e puntualità (il poker di giovedì è l'eccezione, non la regola) è un aspetto certamente non banale. Il dato statistico che vede i biancazzurri primi per palloni recuperati a livello europeo, davanti anche a super squadre come Barcellona e Manchester City (tra le italiane nelle prime 15 posizioni ci sono solo Napoli e Fiorentina insieme al Delfino), è esemplificativo del grande lavoro quotidiano che c'è dietro le fortune di un gruppo capace di vincere 11 partite e pareggiarne 3 nelle 15 già mandate agli archivi. L'impronta di Baldini, non è una novità, è chiarissima sul piano tattico (l'organizzazione quasi perfetta nella fase di non possesso) ma anche caratteriale (l'attitudine a non mollare mai e a lottare su ogni pallone fino al triplice fischio). A quattro giornate da giro di boa in pochi avrebbero scommesso su una classifica così e su un livello standard di prestazioni di questo spessore. Ma non c'è tempo di esaltarsi, perchè lunedì si torna già in campo per una partita-trappola, forse la più difficile da affrontare in questo momento: il derby con il Pineto. I biancazzurri scenderanno in campo conoscendo già il risultato della Torres, impegnata domani a Ferrara in una sfida assai ostica, e dell'Entella, che domenica riceverà il Campobasso, ma non quello della Ternana che sarà di scena a Carpi in contemporanea con il derby. E dato il cammino finora mandato agli archivi sono proprio le Fere, penalizzate di 2 punti ma con attacco e difesa migliori del torneo, il vero anti-Delfino.
Commenti