"Lemon tree". Il Delfino Rampante racconta.... (tra Lucchese. Torres e Recanatese)
Una delle più apprezzate rubriche di PS24
Riecco il consueto appuntamento con una delle rubriche più apprezzate di PS24, stavolta un po' diversa perchè abbraccia il trittico di partite che chiude il tour de force di ottobre per il Delfino di Zeman. Ecco a voi Il Delfino Rampante racconta…. Buona lettura!
C’è quella famosa domenica bestiale cantata da Fabio Concato. C’è pure quel celebre mercoledì da leoni scritturato dal regista statunitense John Milius.
E nel mezzo del cammin – simbologico tanto quanto quello dantesco – c’è il Pescara. Che gioisce per una domenica appunto bestiale, in attesa di vivere un mercoledì – ci auguriamo - da leoni.
Ma andiamo un pochino con ordine.
Mi chiedo come. Mi chiedo perché del cielo blu, quello che io riesco a vedere è soltanto un albero giallo di limone. Guardo su, guardo giù. Giro, giro, giro intorno e tutto ciò che posso vedere è solo un albero giallo di limone. E mi meraviglio.
Potrebbero sembrare parole quasi insignificanti, messe lì un po’ a caso senza un vero e reale motivo. Una sorta di assurdo. Proviamo però a chiudere gli occhi, usare la lingua degli Angli e ascoltare la musica. In silenzio. Come un ossimoro magico. Sostituiamo il cielo blu con “blu sky”, facciamoci accompagnare da “turn, turn, turn around” e traduciamo quell’albero di limone con “lemon tree”. And I wonder… E così mi – “ci” aggiungiamo noi – meraviglio[amo].
Loro sono i Fool’s garden, famosissima rock band nata in Germania ad inizio Anni Novanta. La canzone è, ovviamente, Lemon tree… l’avrete senz’altro riconosciuta: pubblicata come singolo nel 1995, è arrivata al successo internazionale l’anno successivo. Tanto famosa che in Italia divenne anche la colonna sonora di una pubblicità su un altrettanto famoso liquore al gusto di limone, ovviamente.
Mai canzone fu attualmente più appropriata per descrivere i biancazzurri.
I biancazzurri, in giallo, sfatano il detto “non c’è due senza tre” e tornano a conquistare tre punti dopo due gare quasi in bianco – per restare in tema di colori -, al cospetto di una Lucchese che pure aveva messo inizialmente in ambasce il Delfino con il vantaggio di Gucher dopo appena un quarto d’ora. Partita poi ribaltata dal missile di Accornero, seguito dalle reti dell’estone Tunjov (doppietta) e di Cuppone, tornato al gol dopo il paio di reti all’esordio contro la Juventus.
Speranza, ottimismo, felicità. La simbologia dell’albero di limoni. Che, in linea di massima, va a braccetto con il significato allegorico del colore giallo.
Quella felicità che, in questo primo scorcio di stagione, ci ha sempre regalato il Pescara in giallo. Due su due, quest’anno infatti, per i biancazzurri in versione total yellow. Bottino pieno grazie alle vittorie in trasferta entrambe in terra Toscana, contro Sestri Levante – sul neutro di Carrara - e Lucchese.
Ottimismo e speranze: sentimenti, stati d’animo che ci accompagnano, invece, in vista dei prossimi, ravvicinati, traguardi. Eh sì, perché quest’ottobre un po’ pazzo non è finito qui.
Mancano ancora 180 minuti per salutare il mese delle zucchette di Halloween, forse il più zeppo di partite che la storia recente del Pescara ricordi, Coppa Italia compresa.
All’orizzonte la prima delle due gare, entrambe all’Adriatico. Si inizia già domani (ore 20.45) contro l’inaspettata capolista, quella che, agli inizi del Novecento, fu la Società per l’Educazione fisica Torres; si chiude domenica quando a Pescara (ore 18:30) arriverà la Recanatese. Sperando, al termine di questo ulteriore miniciclo, di ammirare quegli interminati spazi di là da quella [siepe] descritta a Recanati da Giacomo Leopardi in una delle più importanti poesie della letteratura mondiale, “L’Infinito”.
Infinito, iperuranico quasi come il nostro numero 1 con la maglia 22 di nome Alessandro di cognome Plizzari. Che anche nella sfida del Porta Elisa si è trasformato in Supereroe blindando il risultato e mettendo al riparo il Delfino da eventuali pericoli dietro l’angolo. Così come il nostro Federico – Accornero – domenica scorsa un imperatore sul terreno di gioco al pari del suo omonimo e più celebre imperatore medievale meglio conosciuto come Il Barbarossa. Senza dimenticare l’estone Tunjov che, di settimana in settimana, pare stia riscrivendo in versione sportiva e moderna il Kalevipoeg, il più grande poema epico nazionale dell’Estonia, pubblicato, sembra, quando dalle parti della nostra penisola fu proclamato il Regno d’Italia.
L’infinito. Il nostro metaforico obiettivo da raggiungere. Il nostro viaggio da compiersi. Per farlo, però, c’è bisogno di aggiustare ancora di più il tiro. Perché, come detto nuovamente dal nostro condottiero boemo, bisogna essere più precisi e cinici sotto porta. Anche a Lucca, infatti, il Pescara si è divorato almeno tre ghiotte e nitide palle gol.
Aggiustiamo il tiro, dunque, già dalle prossime due partite per giocare scherzetti a Torres e Recanatese e mangiare uno zuccherato e prelibato dolcetto di Halloween con qualche giorno di anticipo.
Così potremmo iniziare a meravigliarci davvero, parola dei Fool’s Garden.
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