Prima squadra

Dicara a PS24: "Pescara squadra del cuore. Venerdì pronto riscatto"

08.09.2015 10:28

Tra passato, presente e futuro. Giacomo Dicara, intervistato in esclusiva da Pescara Sport 24, ci anticipa tutti i temi di Pescara – Perugia. E non solo. L’ultima sfida tra Pescara e Perugia coincide con la sua ultima apparizione sulla panchina umbra. Avreste avuto delle chance per salire in Serie A, qualora aveste vinto contro la squadra di Oddo? Questo non lo posso dire, anche perché in quella partita fu il Pescara a meritare la vittoria. Queste sfide sono le più affascinanti per un calciatore, mi sarebbe piaciuto giocare. Purtroppo il calcio è strano e ne ha dato prova proprio in finale playoff, quando i biancazzurri uscirono sconfitti senza perdere sul campo anzi, meritando di andare in Serie A. Venerdì Pescara e Perugia si ritroveranno una di fronte all’altra. Su chi scommetterebbe e chi tiferà? Non vedo l’ora di andare allo stadio per vedere la partita. Queste due squadre mi hanno dato tanto: Perugia è stata la mia seconda casa per tre anni, mi ha regalato tante soddisfazioni come la promozione in Serie A, ma Pescara è la mia città: sono cresciuto qui, ho giocato con questi colori addosso per ben nove anni, i più belli della mia carriera. In fin dei conti, Pescara è la squadra del cuore, la maglia che sognavo di indossare da bambino. Ritornando alla sfida di venerdì, il Perugia ci arriva carico dopo la vittoria contro il Como, consapevole della propria forza e voglioso di allungare la striscia positiva. Il Pescara deve riscattarsi perché incassare quattro gol alla prima giornata fa male: torneranno alcuni calciatori tra squalifiche ed infortuni, il che rende tutto molto interessante. Il Perugia può davvero fare il colpaccio? Mi sento in dovere di esprimere la mia personale opinione: il Perugia visto alla prima uscita stagionale non mi è affatto piaciuto. La mentalità della squadra è diversa dalla passata stagione, quando io ed Andrea Camplone avevamo impresso una filosofia offensiva; gli umbri possono dare molto di più. Il Pescara invece, tolto il KO contro il Livorno, ha sempre cercato di imporre il gioco. Parlando proprio della sconfitta di Livorno cosa non le è piaciuto, al di là degli alibi? Quando perdi una partita 4-0 ci sono più cose che non sono andate per il verso giusto. Non mi è piaciuto il risultato, troppo largo e pesante da incassare. La formazione di Oddo non ha fatto il suo solito gioco, ma ovviamente questo è dipeso dall’espulsione dopo pochi minuti. Sono comunque sicuro che venerdì il Pescara avrà modo di rifarsi. Paragonando il Pescara di quest’anno a quello della passata stagione, lo vede rinforzato o indebolito? Il Pescara odierno ha calciatori importanti. Verre, che ho avuto modo di allenare, è un ottimo prospetto. Cocco è il giusto innesto per sostituire un attaccante strepitoso e straripante come Melchiorri. Il campionato è lungo e difficile, c’è tutto il tempo per migliorare. Sono andati via pezzi da novanta come Bjarnason, Politano e Brugman, calciatori che hanno giocato insieme per diversi anni e che si conoscevano bene. Toccherà ai nuovi cercare di conquistare la piazza biancazzurra con prestazioni all’altezza del nome e del blasone societario. Campionato lungo e complicato, chi vede favorito per la promozione diretta? Le squadre più attrezzate per salire sono Cagliari, Salernitana, Cesena e lo stesso Pescara se riuscirà a trovare la quadratura del cerchio. Altre formazioni importanti sono Bari e Spezia, che vedo un gradino sotto le prime citate. E se in futuro dovesse arrivare la chiamata del Pescara? Per me sarebbe un sogno. Mi piacerebbe allenare la squadra della mia città per poter dimostrare il mio valore e mettermi in gioco. Sarebbe una sfida difficile, ma sono anche le più belle da vivere. Spero davvero che un giorno possa succedere, in fondo, come tutti dicono, nella vita mai dire mai.

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