2012, il Pescara di Zeman raggiunge l’apoteosi al termine di una stagione a dir poco fantastica

A CURA DI PIERFRANCESCO PROFILI - 

Da molti quella squadra è considerata il miglior Pescara di tutti i tempi. L’annata 2011/2012 fu davvero eccezionale per il Delfino targato Zdenek Zeman, che terminò il campionato al primo posto con ben 83 punti. Era il 20 maggio, sotto la pioggia scrosciante di Genova, Immobile e company superano la Sampdoria 3 a 1 e riportano i biancazzurri in Serie A dopo vent'anni di assenza. La compagine abruzzese conquista la promozione nella massima serie con una giornata d'anticipo (poi chiuderà al primo posto battendo la Nocerina in casa). Il Pescara mancava dal grande calcio da davvero troppo tempo, arrivava da un fallimento e da diversi anni di C, molto difficili. In termini societari, fu il trionfo di Peppe De Cecco, iniziato solo pochi anni prima, con la cordata di imprenditori locali che aveva rilevato il club in tribunale, raggiungendo una salvezza in C e mettendo le basi per arrivare a quel giorno trionfale (in corso d’opera la presidenza andò a Daniele Sebastiani). Una vittoria anche di Daniele Delli Carri, abile ds (tornato in queste vesti dirigenziali anche oggi), capace d'intuire le potenzialità e le grandi prospettive di Ciro Immobile (28 gol, e capocannoniere del torneo di B). Sul campo, però, avveniva la vera “magia”: Sansovini esterno d'attacco da 16 gol, Lorenzo Insigne a quota 18 reti, l'esplosione di un certo Marco Verratti a centrocampo, passato quella stessa estate al Paris Saint-Germain. Non dimentichiamoci di Emmanuel Cascione, mediano dalle grandi qualità difensive che durante quella stagione superò il proprio record personale di marcature. La squadra e la tifoseria erano un tutt’uno, Dopo il fischio finale, il tecnico in lacrime, i calciatori impazziti di gioia, sugli spalti tanta felicità e orgoglio che certamente al tifo pescarese non è mai mancato. Successivamente la lunga festa, con l'Adriatico colmo in attesa della compagine sulla via del ritorno dalla Liguria