Una difesa nuova di zecca per repingere l'assalto dei Lupi d'Umbria
Verso Gubbio-Pescara
Adesso tocca a Ivan Saio e ad Erasmo Mulè, non c'è dubbio. Il turno di stop imposto dopo il derby dal Giudice Sportivo ad Alessandro Plizzari, espulso in occasione del rigore decisivo poi trasformato da Bruzzaniti, e a capitan Riccardo Brosco, che diffidato allo scadere ha rimediato il cartellino giallo che ha fatto scattare automaticamente la sanzione disciplinare, spalanca le porte della titolarità alle due alternative naturali ai perni della difesa, i veri stakanovisti del gruppo, insieme a Pippo Pellacani, rispettivamente con 1.357 e 1.416 minuti giocati. A Gubbio, nella tana dei Lupi d'Umbria incerottati ma non per questo rassegnati a lasciare agevolmente il passo alla capolista, il Delfino si presenterà quindi con una difesa decimata e totalmente di nuovo conio, perchè i sostituti dei due titolarissimi hanno visto il campo finora con il contagocce e mai in contemporanea. Ivan Saio, bloccato ad inizio estate da Delli Carri e poi sbarcato in riva all'Adriatico dopo un tira e molla di qualche settimana quando già era in carica Pasquale Foggia come ds, è stato schierato in due sole circostanze per 81 minuti complessivi. Il debutto c'era stato a Rimini, subito dopo l'intervallo, per l'infortunio capitato a Plizzari nell'ultima azione del tempo di recupero della prima frazione, mentre lunedì sera, sostituendo Vergani dopo l'espulsione dell'estremo titolare, ha messo insieme 36 minuti, senza riuscire a compiere il miracolo di respingere a freddo il penalty che ha condannato la squadra al primo ko interno in campionato, il secondo all'Adriatico in stagione dopo quello maturato in Coppa Italia ad agosto sempre per mano dei cugini del Pineto. Sarà dunque l'ex Sampdoria, che Foggia ha già designato come il titolare del futuro (Plizzari è ora di proprietà del Venezia ed è in prestito al Pescara fino al 30 giugno), a difendere la porta pescarese dagli assalti eugubini, protetto al centro da Pellacani e da quel Mulè che dal suo arrivo alla corte di Baldini, anche perchè frenato da piccoli ma fastidiosi problemi fisici (l'ultimo ha interessato il soleo del polpaccio), non ha lasciato il segno. Per l'ex Avellino appena 69 giri di lancette totali sul rettangolo verde in questa stagione, sempre da subentrante e in due partite consecutive: quelle contro la Pianese (24 minuti) ed il Perugia (45). Non scende in campo da più di due mesi, insomma, perchè la sfida con il Grifo è datata 23 settembre, e dovrà togliersi un po' di ruggine di dosso per poter incidere in una gara fondamentale. Il Pescara è chiamato a mantenere la vetta e la gara di Gubbio rappresenta un crocevia importante per arrivare al giro di boa in testa al gruppo. In realtà nel ruolo di centrale come opzioni ci sono anche i baby Giannini e Staver, ma quest'ultimo è visto come alternativa a Pierozzi sull'out destro e al Barbetti servirà tanta esperienza per uscire indenni. Ed anche per questo motivo sulla fascia sinistra Carlo Crialese dovrebbe essere preferito a Brando Moruzzi: in una difesa tutta nuova, la solidità e la sagacia tattica di un giocatore con più di 300 partite ufficiali tra i professionisti potrebbe rivelarsi fondamentale. A centrocampo, invece, non dovrebbero esserci novità: il trio Valzania-Squizzato-Dagasso è quello che offre maggiori garanzie di tenuta nelle due fasi e sarà dunque riproposto. Piuttosto potrebbero esserci ghiotte novità in avanti, con Tonin terminale centrale di un tridente che potrebbe riproporre a destra Bentivegna in luogo di un Merola ancora lontano parente del top player che ha incantato tutti nella scorsa stagione.
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