
Le armi del Pescara nella volatona finale
Le reti dalla panchina e quelle dagli sviluppi da palla inattiva della coop del gol potrebbero essere determinanti
Il Pescara affila le armi in vista delle battaglie finali. Due in particolare, che si sono rivelate spesso abbinate, potrebbero fare la differenza nella caccia al terzo posto prima e nella maratona playoff poi: i gol dalla panchina e quelli dagli sviluppi da palla inattiva. In entrambe queste voci statistiche il Delfino è ai primi posti del calcio professionistico italiano. Per le reti griffate dai subentranti la parte del leone la fa il Sassuolo di Fabio Grosso, con 17 marcature (ma solo 7 determinanti), già vicino a quanto realizzato nel 2022-23 quando il tecnico pescarese guidava il Frosinone (19) e non troppo distante dal record del Monza 2021-22 dell'ex biancazzurro Stroppa (21), ma la banda Baldini con 11 sigilli in C è seconda solo al Padova e al Giuliano, che ne contano 12 a testa, mentre è prima nel Girone B. Particolare per nulla trascurabile: si è trattato quasi sempre di reti decisive ai fini del risultato, dunque dal peso specifico enorme. E quando così non è stato, come nel caso del baby Antonio Arena nel 4-1 con la Lucchese, comunque è stata scritta una pagina di storia, perchè il Golden Boy ora in Nazionale U17 è stato il primo 2009 a debuttare e a segnare in Italia. Sin da inizio torneo mister Baldini, con cambi quasi sempre illuminati, è riuscito ad incidere (anche alla voce assist): prova ne sia Andrea Ferraris, oggi capocannoniere biancazzurro con 8 reti (una ogni 147 minuti giocati), che fino all'ultima settimana, da 4 gol in 3 partite (una sostituendo Bentivegna con la Lucchese), aveva sempre timbrato il cartellino da subentrante tranne che nel match di Gubbio, iniziando la stagione con 3 gol di fila partendo dalla panchina in appena 94 giri di lancette totali. L'ex Monza ha anche realizzato uno dei 12 gol pescaresi dagli sviluppi da palla inattiva (ovviamente in questo calcolo non sono inclusi i rigori), proprio nella partita contro la Lucchese valevole per la giornata numero 30 del torneo. Il bottino ottenuto da schemi su corner o punizione (spesso con calcianti diversi) rende il Pescara la migliore squadra italiana e vale per i biancazzurri il 26,08% del fatturato totale (46 reti). Di questi gol, uno è arrivato da calcio di punizione diretto (Tunjov contro il Sestri Levante), 3 dopo un calcio franco e addirittura 8 in seguito a corner. L'ultimo di questi, sabato contro la Vis Pesaro, porta la firma di Lancini, realizzato – nemmeno a dirlo – da subentrante (era entrato al posto di Alberti subito dopo l'espulsione di Pellacani). Altro particolare interessante, sono i difensori ad essere stati determinanti, anche perchè possono sfruttare chili e centimetri nei duelli aerei: Brosco, Lancini e Pierozzi (2 ciascuno) hanno messo insieme la metà del totale (le altre reti: 2 autogol, 1 Tunjov, 1 Ferraris, 1 Valzania, 1 De Marco). La statistica, comunque importante, si è ovviamente abbassata rispetto all'avvio strepitoso: nelle prime 13 gare disputate erano arrivati così addirittura 9 dei 19 gol realizzati (il 47,3%), producendo 21 dei 32 punti all'epoca fatti, pari al 65,6% del totale. C'è poi un terzo aspetto strettamente connesso a questi due e già spesso rimarcato: con 14 marcatori diversi, inclusi Vergani e Tunjov che da gennaio hanno cambiato casacca, il Pescara è una delle cooperative del gol del calcio tricolore. E la pattuglia può incrementarsi, perchè all'appello, oltre al centravanti Alberti, mancano ancora uomini che possono portare in dote qualche rete pesante: Pellacani (ancora a secco in biancazzurro, ma 5 gol in 1 anno con la Virtus Verona), Kraja (che però ha segnato con l'Atalanta U23) e Squizzato.
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