L'arma in più? La mentalità
La mano di Pillon si vede
Una tendenza che si era già iniziata a vedere sul finale dello scorso anno, con Bepi Pillon in panchina: la voglia di lottare fino alla fine. Le prime due partite, in particolare quella di cremone, hanno confermato che la mano del tecnico è ben visibile, avendo trasfeito il suo carattere battagliero e mai domo ai suoi ragazzi. Pillon sta provando a plasmare il nuovo Pescara a sua immagine e somiglianza, trovando "terreno fertile" nel gruppo. La mentalità, sempre propositiva e coraggiosa sul piano del gioco, che è comunque migliorabile, e la propensione alla lotta possono rivelarsi armi importanti in una serie B complicata come non mai, dove tutte le squadre, o quasi, sembrano ben attrezzate e dove non sembra esserci troppo divario tra le stesse.
La gestione delle aprtite resta uno degli aspetti assolutamente da migliorare ed in questo i senatori, da Campagnaro a Del grosso passando per Memushaj ed altri, dovranno essere determinanti nel trascinare il manipolo di giovani di cui dispone il Pescara, che sembra un giusto mix tra ragazzi di prospettiva e giocatori esperti (da non dimenticare la presenza dei vari Ciofani, Balzano e Scognamiglio, che di certo hanno un bagaglio che tornerà utile). L'altro aspetto da migliorare il prima possibile? La gestione delle azioni d'attacco con riferimento alla fase di rifinitura e conclusione negli ultimi 30 metri. L'azione parte bene, in velocità, ma manca il guizzo. Arriverà col tempo, si spera..
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