Prima squadra

Un (pericoloso) dualismo. Storia già vista (?)

Plizzari-Ciocci come Pinsoglio-Anania e Pigliacelli-Fiorillo?

09.08.2023 00:03

Alessandro Plizzari è pronto a riannodare quel filo biancazzurro che si era interrotto nella prima delle due semifinali playoff contro il Foggia. Dopo esser stato grande protagonista nel doppio confronto precedente contro la Virtus Entella, il portiere scuola Milan aveva iniziato le ostilità allo Zaccheria, alzando però bandiera bianca nell'intervallo del match per un fastidio all'adduttore. Era stato sostituito a sorpresa non dal dodicesimo Sommariva ma dal debuttante D'Aniello, che poi era stato schierato titolare da Zeman, calci di rigori fatali inclusi, anche nella gara di ritorno, quando però Plizzari era tornato a disposizione. Il mancato impiego nella partita cruciale poteva essere il preludio all'addio, anche perchè il classe 2000, poi non convocato nemmeno dal ct Nicolato per l'Europeo Under 21, non sembrava essere totalmente nelle grazie di Zeman, non essendo il tipo di portiere che “gioca alto” ed abile con i piedi come da prassi nelle squadre del boemo. Dalla serie B, poi, le sirene che hanno cantato al suo indirizzo non hanno prodotto alcuno sviluppo sul mercato e Plizzari è così rimasto in biancazzurro. Per restarci, perchè ormai tutte le caselle dei portieri in cadetteria sono state occupate, o quasi, e perchè l'aitante estremo difensore è motivatissimo a riconquistare tutti, il suo tecnico ma anche l'ambiente. In teoria parte con i gradi da titolare, ma deve fare i conti con una concorrenza importante, quella del nuovo arrivato Giuseppe Ciocci. Più giovane di due anni, il giocatore arrivato in prestito dal Cagliari (è reduce da un infortunio non semplice) sembra avere sulla carta tutte le caratteristiche del classico portiere zemaniano e le ha dimostrate già ad Olbia, dove la casa madre lo aveva mandato a farsi le ossa nel 2021-22 e dove aveva collezionato complessivamente 33 presenze, comprese le 3 tra coppa Italia e campionato contro il Delfino. Reattivo tra i pali, con capacità di leggere lo sviluppo delle azioni per uscire e propensione a far ripartire l'azione, potendo contare su quelli che gli esperti chiamano “piedi educati”, Ciocci, sul quale il Cagliari crede ad occhi chiusi avendolo concesso solo a titolo temporaneo dopo avergli fatto firmare un contratto addirittura fino al 2027, sembra poter insidiare per davvero Plizzari. Un dualismo tra i pali è però un'arma a doppio taglio. La concorrenza fa bene e regala sempre stimoli, ma in un ruolo delicato come quello dell'estremo difensore può diventare pericolosa, togliendo certezze e serenità. Mister Zeman ed i suoi collaboratori, a partire dal nuovo preparatore dei portieri Giovanni Di Fiore, dovranno essere bravi a tenere entrambi gli interpreti sulla corda, facendoli sentire importanti e valorizzandoli. Ci sono però due precedenti particolari nelle esperienze di Zeman a Pescara che riguardano i portieri. Il primo ha avuto protagonisti Luca Anania e Carlo Pinsoglio nella stagione 2011-12, quella della Zemanlandia biancazzurra dei record. Pinsoglio, di proprietà Juventus e titolare dell'Under 21, era il numero 1 designato, ma ben presto è stato messo da parte da Zeman in favore di un suo fedelissimo, che si prese la maglia da titolare per non mollarla più. E a gennaio Pinsoglio fece i bagliagli, per riaprirli a Vicenza. Al ritorno in biancazzurro, in serie A Zeman scelse Vincenzo Fiorillo e non Albano Bizzarri, fino a quel momento titolare nel Pescara di Oddo, confermandolo poi titolare nella stagione successiva dopo aver inizialmente puntato su Mirko Pigliacelli. Quest'ultimo ad Empoli rifiutò la terza panchina di fila (storia di ottobre 2017) e rimase come separato in casa sino al mercato di gennaio, quando cambiò aria. 

Commenti

Le cessioni più remunerative nella storia del Pescara
Ora è ufficiale: si costituisce la coppia Di Biagio - Memushaj