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CONTA SOLO VINCERE

08.06.2015 13:11

Il punto di vista di Sergio Di Sciascio nella sua rubrica per PS24 "I like football". Buona lettura! Dove eravamo rimasti? Al 95’ di Pescara – Bologna, al triplice fischio di Gavillucci (voto 4,5) che metteva fine alla prima delle due partite valevoli per l’accesso alla serie A. Uno 0-0 (stretto ai padroni di casa) che accorda agli emiliani due risultati su tre. Presto detto, quindi: per fare il gran salto, i biancazzurri devono marcare al Dall’Ara un gol in più degli avversari. Utopia? Assolutamente no, un punto di vista che trova, peraltro, conforto nei numeri. Sia quelli riguardanti il rendimento interno dell’undici di Rossi (sulla panchina rossoblù dal 5 maggio, data dell’esonero di Lopez dopo la sconfitta di Frosinone) che le prestazioni del Pescara lontano dall’Adriatico. Per motivi legati al calcio mercato di gennaio, e soprattutto per il rinfoltimento operato da Pantaleone Corvino (responsabile area tecnica del Bologna e di cui riferirò in avanti), ho preso in esame le partite del girone di ritorno, undici quelle interne del Bologna, dieci quelle esterne del Pescara. La prima risposta che mi sento di destinare a chi dava scontata la promozione diretta dei rossoblù, è tutta legata alle difficoltà da loro incontrate al Dall’Ara, non ultimo il 2-3 con cui l’Avellino ha cercato in tutti i modi di estrometterlo dalla finale con il Pescara. Lo score sulle undici partite ci informa che 4 sono le vittorie, 6 i pareggi e una sconfitta. Il dato più stupefacente riguarda le reti messe a segno: l’esiguità di 8 (3 Sansone, 2 Cacia, 1 Oikonomou, Buchel, Mbaye).  Al cosiddetto mercato di riparazione, Corvino andò in soccorso di Lopez inserendo nella rosa il portiere Da Costa, i difensori Gastaldello e Mbaye, il centrocampista Krstisic, e gli attaccanti Sansone e Mancosu. Per violare la porta avversaria Lopez, prima, e Rossi, dopo, si sarebbero potuti avvalere di una batteria di attaccanti comprendente Mancosu, capocannoniere dello scorso anno con 26 reti (nessuna nel Bologna), Cacia, che con 24 gol messi a segno nel Verona la stagione precedente aveva primeggiato nella classifica dei bomber più prolifici, Sansone, Acquafresca (rete a Pescara), Improta. Riguardo agli 11 incontri casalinghi del girone di ritorno presi in esame, è stato registrato un ciclo di sette con solo due gol segnati (Bologna - Livorno 2-0, reti di Oikonomou e Sansone) 5 gli 0-0 (Pescara, Ternana. Latina, Modena, Spezia) e lo 0-2 con il Vicenza. E il Pescara? E’ noto che l’undici biancazzurro con 69 reti occupa la prima posizione in materia di realizzazioni. Nelle dieci partite esaminate (esterne nel girone di ritorno) il suo rendimento è formato da 4 vittorie (come quelle del Bologna), 2 pareggi, 4 sconfitte. Dove la forbice è più marcata è naturalmente nei gol, ben 18 (4 Sansovini e Bjarnason, 2 Melchiorri, Pasquato, Pettinari, Politano, 1 Memushaj e Brugman). Se quindi martedì sera la tendenza dovesse essere confermata, traete voi le conclusioni. Prima, però, dobbiamo cercare di capire come sarà possibile supplire all’indisponibilità di Bjarnason, sia in termini di gol, sia per il contributo offerto alla manovra. Un valore aggiunto di cui si sentirà la mancanza, ma confido in Massimo Oddo affinché riesca a trovare un rimpiazzo all’altezza. Finisco, narrandovi un simpatico episodio del passato fine settimana, quando mi sono recato a trovare una famiglia amica nel circondario di Lanciano. Dopo una giornata trascorsa tra letizia, allegria e buona cucina, al momento del distacco il nonno, grande tifoso del Pescara, mi ha detto; adassata fa come cullu c’aite a rome e na vist lu pape? 

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