Pescara-Carpi 0-1, le pagelle dei biancazzurri
Ennesima sconfitta per il Delfino nel recupero della 28esima giornata
A CURA DI DANIELE BERARDI -
Continua la striscia negativa dei biancazzurri con Epifani in panchina. L'ex tecnico del San Nicolò non riesce ad ottenere i primi punti della sua gestione, al cospetto di un Carpi estremamente rinunciatario, ma cinico e concreto al punto giusto.
Fiorillo 6: conferma il solito ritornello delle ultime uscite: poco impegnato, ma costretto a raccogliere troppo spesso il pallone nella rete alle sue spalle. Il Carpi si rintana nella propria metà campo, cercando di pungere in contropiede, ma i tentativi ospiti si contano davvero sulle dita di una mano.
Fornasier 5: ha sulla coscienza la leggera marcatura su Sabbione in occasione del gol che, di fatto, vale la partita. Si fa tagliare alle spalle come il più ingenuo degli esordienti, non riuscendo ad arginare lo stacco imperioso del suo avversario. Per il resto ordinaria amministrazione, il Carpi punge poco o nulla dalle sue parti.
Coda 6: discorso analogo al suo collega di reparto. I biancorossi fanno una fatica immane a trovare le due punte, visto il grande affollamento in mezzo al campo. Il grande ex Federico Melchiorri si batte e si sbatte a più non posso, ma di fatto non trova mai il guizzo vincente. Merito anche della retroguardia biancazzurra.
Perrotta 5,5: nel concorso di colpe, in occasione della rete ospite, c'è spazio anche per il prodotto del vivaio biancazzurro. L'ex Avellino conduce una partita piuttosto diligente al cospetto di un inquilino non semplice da gestire come Melchiorri, ma si fa anticipare troppo ingenuamente dallo stesso attaccante ospite in occasione del gol di Sabbione. Incertezza decisiva ai fini del risultato, poiché Pachonik ha tutto il tempo per calibrare il crosso per l'accorrente Sabbione a centro area. Incertezza evidente, pagata a caro prezzo.
Fiamozzi 5,5: soffre più del dovuto la catena mancina del Carpi. Di Chiara e Garritano sono senza ombra di dubbio i più ispirati tra le fila degli ospiti. In fase offensiva non riesce a proporsi come dovrebbe e la manovra finisce per risentirne. Ha visto decisamente giorni migliori.
Coulibaly 5,5: partita a due facce per il giovanotto biancazzurro. Primo tempo di grande quantità, mixata alla giusta dose di attenzione e precisione per le giocate più semplici. Nella ripresa scompare definitivamente dal campo e non riesce a fornire ai suoi compagni un aiuto concreto per l'assalto finale.
Brugman 5,5: è il primo ad impensierire il portiere ospite da fuori area. Da quando non fa più centro, il Pescara non riesce a risorgere. Oculato nella gestione della manovra e dei ritmi, ma col Carpi così rinunciatario il gioco risulta piuttosto semplice. Nel secondo tempo prova a salire in cattedra, ma la sua cifra tecnica finisce ingarbugliata nella mediocrità generale.
Machin 6: il ragazzo di proprietà della Roma è una piacevole sorpresa alla prima da titolare. Si destreggia bene sulla trequarti, uscendo da situazioni piuttosto complicate con la giusta sfrontatezza. Mette in mostra qualità interessanti, ma finisce per sciogliersi (come il resto della truppa) nel momento clou. Giovanotto dal potenziale evidente. Meritata sufficienza di incoraggiamento.
Balzano 5,5: aggressivo e nervoso più di tutti quanti. Avverte la pressione attorno alla squadra anche per il suo attaccamento alla maglia. Prova a tenere botta al vivace Pachonik sulla sua fascia, ma in occasione del gol resta sorpreso anche lui. In fase di spinta si propone parecchio, ma la precisione dei cross col mancino lascia piuttosto a desiderare. Rimembra con nostalgia i tempi lontani in cui solcava la corsia di sinistra con Zanon dall'altro lato. Tempi fin troppo remoti, la realtà è molto meno idilliaca.
Bunino 5: partita di estremo sacrificio per le due punte, chiamate a procurarsi lo spazio vitale per ricevere palla praticamente dal nulla. La mancanza di rifornimenti si percepisce ad occhio nudo, ma i due arieti si intestardiscono nel portare palla soprattutto nel primo tempo. Il classe 1996 tende ad allargarsi fin troppo, cercando di supportare la manovra, ma praticamente non va mai al tiro. Per un attaccante è peccato veniale. (dal 58' Mancuso 6: riportato nel suo ruolo naturale, si fa trovare pronto in occasione dell'assedio degli ultimi minuti. Più vivace e in palla rispetto a Bunino, ma i suoi sforzi non producono risultati concreti ai fini del risultato).
Cappelluzzo 5: discorso simile al compagno di reparto, amplificato dalla ruggine (evidente) che attanaglia le movenze dell'ex Verona, alla quinta presenza stagionale. Perde molti palloni per mancanza di freschezza e di confidenza col gioco dei suoi. La manovra, soprattutto nel primo tempo, risente dei suoi errori banali. Arruffone. (dal 72' Cocco 5,5: entra per dar manforte ai suoi compagni nell'ultimo terzo di gara. Epifani lo butta nella mischia per provare a sfruttare la sua forza fisica e la sua esperienza, ma non lo si vede praticamente mai. È ancora alla ricerca della forma migliore, ma il tempo degli esperimenti può dirsi definitivamente concluso)
Epifani 5: incassa la seconda sconfitta consecutiva in tre giorni. Da dieci è al comando di una ciurma allo sbando. Le sue colpe sono ridotte all'osso, ma finisce sul banco degli imputati per uno schieramento a tratti inspiegabile. La difesa a tre inibisce terribilmente la manovra dei biancazzurri, incapaci di trovare lo sbocco decisivo. Stravolge nuovamente il modulo cercando una quadratura del cerchio che non arriva. Ma in un momento così complesso, forse, serviva una persona di maggior esperienza e incisività, per provare a condurre in porto una salvezza tranquilla. I playout incombono alle spalle delpavido Delfino.
Commenti