Il borsino del nuovo allenatore – Chi sale e chi scende
Si è partiti con Marco Giampaolo – quello che era dato per favorito – ma l’incontro, anche se definito “positivo” dalle parti in causa, non ha sortito la fumata bianca. E qualcosa vorrà anche dire: se si fosse avuta una piena condivisione su ogni aspetto, infatti, si sarebbe chiusa la trattativa senza la necessità di interloquire con gli altri candidati. Da indiscrezioni che filtrano al di là delle smentite di rito, infatti, sembra che più che un mancato accordo sul suo nome il problema sia realmente di natura economica con il tecnico che avrebbe in parte disatteso i discorsi preliminari chiedendo un ingaggio complessivo che il Delfino non sarebbe disposto a corrispondere nemmeno nella formula di stipendio base + bonus legati ai risultati conseguiti. Anche circa la durata, sembra che le parti non abbiano trovato la cosiddetta quadra mentre sulle basi prettamente calcistiche ci sarebbe visione unitaria sul progetto. E’ quest’ultimo aspetto che ha sempre consentito di definire la candidatura del tecnico abruzzese come quella finora favorita. Ma ora…
Su Marco Baroni – che piace alla proprietà per il carattere, la cultura del lavoro, le non esose pretese tecniche ed economiche – il borsino oscilla tra quotazioni in salita e quotazioni in discesa: non sembra una prima scelta, insomma, quella che invece sarebbe Davide Nicola – graditissimo al Presidente – se fosse libero da legami con il Livorno. L’attesa sulla scelta è dovuta anche a questo: se a strettissimo giro il tecnico si svincolasse dal contratto con Spinelli entrerebbe a gamba tesa nella contesa con ottime possibilità di spuntarla.
Allo stato attuale Bepi Pillon – che mediaticamente è un po’ in sordina – sembra riassumere tutte le prerogative richieste: ingaggio alla portata, caratteristiche di ottimo gestore del gruppo, personalità non ingombrante e cultore del lavoro sul campo (poche chiacchiere e molti fatti). Nelle ultime ore è riemersa anche la candidatura di Baka Sliskovic, “sponsorizzato” da Galeone ma non conosciuto direttamente da Pavone. Lui è il vero outsiders straniero (più di Lucescu) anche se qualcuno vocifera di un nome a sorpresa in grado di sparigliare le carte (Mangia, gradito a Pavone, o Calori, stimato da Sebastiani). Da escludere – salvo clamorosi dietrofront – la candidatura di Marino nonostante l’anno di contratto.
Spostata ancora più in là l’asticella cronologica della decisione (entro venerdì ora fanno sapere gli ambienti vicino al club biancazzurro), è tempo di febbrili attività tra colloqui e contatti.
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