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Questione Poggio, la replica di Sebastiani

Il comunicato del presidente (da Rete8)

15.12.2020 19:10

Per completezza di informazione e per rendere un servizio il più completo possibile ai nostri lettori, pubblichiamo il comunicato di risposta del presidente Daniele Sebastiani a quello divulgato in mattinata da Peppe De Cecco (leggi qui). Il comunicato del presidente Sebastiani è ripreso integralmente dal sito di Rete8 poichè a noi non è arrivata alcuna nota stampa

Ecco il comunicato:

Prendo atto delle dichiarazioni rilasciate dal Sig. De Cecco e pur condividendo pienamente

l’assoluta mancanza di fare o alimentare polemiche, nondimeno ritengo doveroso di dover

ristabilire la verità, chiarendo alcune imprecisioni contenute nella versione dei fatti da Questi

fornita.

Risponde al vero ed è fatto notorio che sia stato siglato tra le parti (Delfino Pescara e Prosport) un atto preliminare nel mese di dicembre del 2017 finalizzato all’acquisto del Centro Sportivo Poggio degli Ulivi (più correttamente al subentro nella locazione finanziaria che grava sul complesso) e che fosse prevista come data di subentro, appunto, il successivo 31 luglio 2018.

Parimenti vera è la circostanza ricordata dal Sig. De Cecco che fosse prevista, per il caso di

mancato subentro alla data stabilita e ricordata, la risoluzione del contratto di affitto di azienda in

essere da tempo e la contestuale attivazione di altro e diverso contratto di affitto d’azienda a

condizioni nuove e con un canone mensile più alto di quello precedentemente stabilito.

E’ però altrettanto vero (circostanza non di poco conto!) che il subentro non si sia perfezionato nei termini pattuiti a causa delle numerose carenze documentali e strutturali del Centro Sportivo,

carenze che hanno comportato la necessità di programmare una serie di lavori indispensabili per

ottenere il certificato di agibilità senza il quale l’Istituto di Leasing mai avrebbe potuto e potrebbe

sottoscrivere un atto pubblico di subentro, appunto.

Sul punto vale la pena segnalare come dei lavori programmati (compresi alcuni non necessari allo scopo ricordato, ma utili a rendere l’impianto effettivamente fruibile dalla Delfino Pescara) tutti

quelli (ripascimento del manto erboso e sistemazione della scarpata) che non necessitavano di

autorizzazioni da parte di enti e/o società terze, sono stati tempestivamente e senza ritardo eseguiti

dalla Società che presiedo, mentre l’ultimo e più importante (la realizzazione e messa a norma della

rete fognaria) per poter essere programmata ha avuto bisogno del parere della Società Autostradale

sotto il cui viadotto parte dell’opera deve passare.

E’ documentalmente riscontrabile e noto alle parti come tale documento autorizzativo sia arrivato soltanto in data 20 novembre 2020 (e certamente non a causa della scarsa volontà della Delfino che da subito ha fatto tutto quanto di propria spettanza per ottenere tale documento).

Altrettanto noto alle parti è la circostanza che il titolare dell’impresa appaltatrice delle opere di

realizzazione della rete fognaria sia stato colpito da Covid-19 ed abbia, pertanto, chiesto di

attendere un paio di settimane per dare inizio alle attività che, infatti, cominceranno soltanto nei

prossimi giorni.

Venendo alla vicenda del canone e della presunta “morosità” accumulata dalla Delfino, questa ha effettivamente continuato a pagare un canone ridotto successivamente all’agosto 2018, per la

semplice ragione (comunicata alla Prosport) che ritenendosi non colpevole (per le ragioni sopra

ricordate) della mancata stipula del subentro alla scadenza pattuita si potesse continuare con il

canone in essere, in attesa di giungere quanto prima al subentro stesso.

Come, peraltro, ricordato dallo Stesso Sig. De Cecco la Delfino ha, comunque, pagato i canoni con

estrema puntualità sino al mese di maggio 2020 (tre mesi abbondanti dopo la chiusura totale del

Centro Sportivo per il noto lockdawn).

Inoltre va fatta anche chiarezza sul contributo alle spese di ripascimento campo, alla sistemazione

della scarpata ed alla realizzazione della rete fognaria (contributo di € 149.000,00) che la Prosport si

era impegnata a corrispondere, parte subito (€ 49.000,00) e parte a decorrere dalla puntuale

esecuzione dei lavori di sistemazione della scarpata e di realizzazione della rete fognaria (€

100.000,00).

Ebbene la Delfino Pescara pur avendo maturato i primi € 49.000,00 sin dal 2017/2018 non ha ritenuto di farne formale richiesta alla Prosport, meno che mai per vie giudiziarie, e tanto sempre

nel solco dei rapporti di collaborazione e fiducia reciproca, finalizzati anche alla più volte ricordata

acquisizione del Complesso Sportivo.

Il Sig. De Cecco sul punto dimentica o, comunque, omette di ricordare come nello studio del

proprio legale Avv. Vasile era stata raggiunta una intesa con la quale si desse atto che, data

l’emergenza pandemica da coronavirus, in concomitanza con la sospensione dei canoni di leasing a

carico della Prosport (sospesi dall’Istituto di Credito dal mese di marzo 2020 a tutto il corrente mese

di dicembre), si potessero ritenere sospesi i canoni di affitto di azienda dovuti dalla Delfino dal

mese di giugno 2020 al dicembre successivo, con contestuale riconoscimento di una somma di €

18.000,00 circa quale ristoro totale delle desunte differenze tra i due canoni (dovuto e versato).

Nei giorni successivi non si è voluto da parte della Prosport ratificare l’accordo raggiunto e si è dato

corso all’azione giudiziaria.

Un altro argomento sul quale è opportuno ristabilire la verità è quello relativo alle tante migliorie in

questi anni apportate al Centro Sportivo da parte della Delfino, migliorie che sono state bollate

come “non autorizzate” dalla Prosport e forse addirittura “abusive”.

Nel tranquillizzare tutti sulla assoluta liceità urbanistica di ogni opera realizzata dalla Delfino all’interno del Centro, le opere stesse sono, semmai ce ne fosse davvero bisogno, ulteriore

dimostrazione dello spirito della Stessa che, certa della propria volontà di acquisire il Poggio degli

Ulivi, ha iniziato a renderlo migliore e più attrezzato.

Le opere realizzate (asfalto delle strade e del parcheggio, una palestra completa, sbarre all’ingresso

ed all’arrivo ai campi, l’impianto elettrico del campo posto nella zona bassa del Centro, spogliatoio,

luci dei campi non più a gasolio, semina del campo in erba naturale, ripascimento dei campi in erba

sintetica) sono sotto gli occhi di chiunque frequentava negli anni passati il Poggio e lo frequenta

adesso e, circostanza affatto secondaria, resteranno di proprietà della Prosport senza alcun costo

nella ipotesi che la Delfino Pescara ed il suo Presidente (senza essere giudicato, per questo, un

pazzo!) dovessero decidere di non acquisire il Complesso Sportivo.

Spiace, infine, che si concluda da parte della Prosport invitando la Delfino Pescara a “pagare i

debiti”, quando risulti che sia proprio la Prosport ad essere in arretrato con i canoni di leasing

anteriori alla sospensione accordata a causa del Covid e ci si chiede se, al di là di tutte le

dichiarazioni di principio da Questa esposte, sia proprio tale morosità e la conseguente necessità di

​sanarla il motivo per il quale, disattendendo all’improvviso un accordo già raggiunto tra le parti alla

presenza dei rispettivi avvocati, si sia proceduto per le vie legali.

Ovviamente il decreto verrà opposto e le ragioni verranno fatte valere nelle sedi opportune, continuando nel frattempo a pagare, già da prossimo mese di gennaio, il canone mensile dovuto ed a lavorare affinchè si possa giungere alla acquisizione del Poggio degli Ulivi.

 

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