Tre gare in 8 giorni. Da non fallire
Trittico decisivo per il Pescara. E per Zauri....
270 minuti fondamentali, per il Pescara e per lo stesso Zauri. Benevento in casa, contro una vera e propria corazzata, Juve Stabia fuori nell'infrasettimanale e poi il Pisa all'Adriatico contro un'altra matricola insidiosa, allenata dal pescarese D'Angelo: le prossime tre partite - oltretutto sistemate nel breve volgere di 8 giorni - diranno molto, se non tutto, per il Pescara. E per Luciano Zauri, la cui panchina inizia ad essere rovente .embed-comment-icon { display:inline-block; width:20px; height:20px; background-color:transparent; background-repeat:no-repeat; background-size:20px; background-position:center; transition:background .1s ease-in; position:relative; top:5px; background-image:url("data:image/svg+xml;charset=utf8,%3Csvg%20xmlns%3D%27http%3A%2F%2Fwww.w3.org%2F2000%2Fsvg%27%20viewBox%3D%270%200%2020%2020%27%3E%3Cpath%20d%3D%27M5%202h9q.82%200%201.41.59T16%204v7q0%20.82-.59%201.41T14%2013h-2l-5%205v-5H5q-.82%200-1.41-.59T3%2011V4q0-.82.59-1.41T5%202z%27%20fill%3D%27%2382878c%27%2F%3E%3C%2Fsvg%3E") } @media screen and (min-width: 481px) { .slyvi-news-embed-wrapper img { max-width: 250px; } } ). In caso di ko con il Benevento non è detto che ci sia già l'avvicendamento in panchina: con una gara in programma già martedì, avrebbe forse poco senso e poco costrutto cambiare. Ma molto dipenderà dal contenuto della prestazione: un Pescara allo sbando avrebbe bisogno di una vera e forte sferzata e quindi il cambio immediato non sarebbe da escludere totalmente. Ma parlare di queste cose è come "mettere il carro davanti ai buoi". tribuna con lo Spezia c'era il candidato forte alla successione, Roberto Stellone, ma anche il possibile outsider in chiave ribaltone, Gigi Di Biagio
C'è infatti da preparare una partita molto delicata, quella contro il Benevento di Inzaghi. E, paradossalmente, sul piano tattico - con il 3-5-2 confermato - potrebbe essere più agevole di quella contro lo Spezia. Perchè? Non è difficile da capire: come ad Ascoli, quando l'incombenza di fare la partita era sulle spalle dei bianconeri, sarà il benevento a tenere il bandolo della matassa in mano con i biancazzurri che possono impostare una gara difensiva per poi agire di rimessa. Il Pescara, infatti, ha grossi problemi (strutturali in primis) quando deve fare la partita mentre quando può proprorre un copione tattico modellato sulle caratteristiche e sulle prerogative dell'avversario riesce ad esprimersi meglio. E' il gioco - o meglio la capacità di produrre gioco - il grosso limite di questo Pescara, soprattutto con il nuovo modulo: con l'altro assetto, infatti, si cercava di proporre di più e meglio ma si esponeva la retroguardia a troppi rischi. E' un po' il famoso discorso della "coperta corta, che se copre da un lato inevitabilmente scopre l'altro". Sabato ci saranno parecchie novità tra gli interpreti (verranno probabilmente inseriti almeno Palmiero e Bettella, ma non solo loro) ma la cosa importante sarà invertire una tendenza casalinga del tutto preoccupante.
Nello stadio amico, infatti, i biancazzurri hanno totalizzato appena 4 punti sui 12 a disposizione, frutto di una vittoria (col Pordenone ), un pari (con l'Entella) e due sconfitte (oltretutto di fila, contro Crotone e Spezia, intervallate dall'acuto di Ascoli, forse un po' immeritato per quanto visto in campo; era forse più giusto un pari). Non sarà facile cambiare rotta contro la capolista Benevento, unica squadra ancora imbattuta del campionato di serie B e compagine dalla difesa imperforabile (appena 3 gol subiti) ma il torneo cadetto offre sempre mille sorprese. Ed il Pescara deve assolutamente gettare il cuore oltre l'ostacolo....
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