Cessione società: c'è una deadline 'certa' da dentro o fuori?

A CURA DI MATTEO SBORGIA 

Dopo l'uscita più che meritata dagli spareggi promozione per il Delfino ora è tempo di pensare al futuro. Dirimente però a questo proposito sarà la cessione o meno della società biancazzurra. Il presidente Sebastiani è intenzionato a passare la mano; ha incaricato un pool di professionisti proprio a tale fine e si sta muovendo anche personalmente per cercare una soluzione alla questione. Al momento, però, non ci sono novità. Il tempo stringe. Entro il 4 giugno scade il termine ultimo per l'iscrizione al prossimo campionato, che comunque sarà garantita come di consueto dall'attuale compagine societaria sempre che non accada qualcosa di diverso prima. Poi, dovranno essere prese le decisioni sulla composizione dello staff tecnico: si dovrà quindi scegliere in primis  se continuare con Delli Carri dietro la scrivania  o meno. Ad oggi la situazione è in standby. La proprietà avrebbe chiesto al proprio ds di congelare tutti i programmi per il futuro, proprio in virtù dei possibili sviluppi societari. Delli Carri, dal canto suo,  in modo professionale starebbe continuando un lavoro di ‘aggiornamento’  in attesa di avere notizie. Quando si scioglieranno le riserve? Al momento non ci sono scadenze, ma verosimilmente entro e non oltre la prima settimana di giugno tutto sarà più chiaro. Con Sebastiani ancora in sella è probabile (ma affatto non scontato) che anche Delli Carri rimanga, diversamente non si sa ad ora cosa accadrà. Se non dovesse concretizzarsi la cessione societaria, il numero uno del sodalizio dannunziano, starebbe considerando seriamente l'ipotesi di un allargamento dell'attuale base societaria. In questo senso il nome di Luciano Campitelli non pare essere ancora del tutto uscito dai radar. Nel giro di una decina di giorni si dovrebbe sapere se l'imprenditore di Canzano entrerà nel club biancazzurro( a cui non farà mancare di certo una sponsorizzazione come di consueto), oppure se prenderà altre strade. Insomma, di carne al fuoco ce n'è abbastanza. Dunque non  resta che attendere.