Il mercato è un' esigenza non un'opzione
Occorrono 3 pedine come il pane per cercare di adeguare l'organico
A CURA DI MATTEO SBORGIA
La sessione invernale di calciomercato che è iniziata il 2 gennaio e terminerà il 31 dello stesso mese, serve prima di tutto ad apportare correttivi agli errori, circa la costruzione degli organici, che sono stati commessi in estate. Non è affatto un caso infatti che lo stesso sia comunemente definito anche come mercato di riparazione. Il Pescara di Zeman, diciamolo subito, di errori in sede di campagna acquisti estiva ne ha commessi tanti dunque adesso deve riparare. Delli Carri quindi dovrà necessariamente utilizzare questo mese per colmare le evidenti lacune presenti nell'organico degli adriatici. Il mercato perciò non è un'opportunità di miglioramento(come la società di Sebastiani sostiene), ma un ‘esigenza prima di ogni altra cosa. Cosa manca al Delfino? Risorse a centrocampo e in attacco. Ma andiamo con ordine. La rosa è indubbiamente meno forte rispetto a quella dello scorso anno. I numeri parlano chiaro e non mentono mai. In estate ci si è liberati troppo facilmente di Palmiero e Lescano, giocatori senz’altro utili alla causa che non sono stai sostituiti a dovere. Per il gioco di Zeman, il play è di fondamentale importanza: Squizzato non è il metodista classico, ma più una mezzala che può adattarsi a giocare davanti alla difesa cosi come sta facendo. I risultati piuttosto altalenanti, con tutto il rispetto per il ragazzo, sono sotto gli occhi di tutti. Nel ruolo si sono alternati anche Aloi e Dagasso che non sono play di ruolo. Sempre a centrocampo, occorrerebbe anche una mezzala che abbia caratteristiche ad hoc per il credo zemaniano. In avanti le cose non vanno meglio: Vergani(autore di 2 reti) non ha assolutamente inciso e partirà quasi sicuramente, Cuppone per caratteristiche non è un centravanti di ruolo ma ha bisogno che al suo fianco giochi un attaccante tecnico che sia in grado di creargli spazi(lavoro svolto perfettamente da Lescano la scorsa stagione). Ciononostante l'ex Cittadella ha realizzato ben 7 reti(al pari di Tunjov). E poi c'è Tommasini (2 reti all'attivo) che però finora non è stato utilizzato con continuità e convinzione da Zeman. Lescano (autore di 20 goal lo scorso anno) per un motivo o per un altro non è stato adeguatamente rimpiazzato. Insomma attualmente ci sono una serie di ingombranti equivoci che vanno risolti quanto prima. Play, mezzala e centravanti costituiscono per il boemo una vera e propria testata d'angolo per il suo 4-3-3. Ergo servono 3 pedine come il pane non per migliorare però. I dannunziani hanno bensì bisogno di ‘costruire’ un'ossatura ben più importante di quella attuale che consenta di affrontare la seconda parte di campionato con meno problemi rispetto alla prima. Sono lontani ormai i tempi dello scorso gennaio in cui arrivarono Rafia e Merola che migliorarono notevolmente il tasso tecnico della squadra e esplosero definitivamente con il ritorno di Zeman che a fine febbraio prese il posto di Colombo. Quest'anno non è e non sarà così purtroppo. A prescindere da tutto quello che si dice, il Pescara non può, non deve e non resterà a guardare di certo durante questa sessione invernale di trasferimenti, con l'auspicio che Delli Carri consegni a Sdengo ciò che colpevolmente manca. Oggi bisogna essere bravi a ‘costruire’, farlo bene vorrebbe dire migliorarsi. Tuttavia il miglioramento sarà solo una logica conseguenza della buona ‘costruzione’ /adeguamento dell'organico. Ah, ricordiamo: le squadre sarebbe meglio costruirle bene in estate…. Il Pescara sostanzialmente per ora è rimandato. Sperando che a giungo non venga bocciato
FOTO TV6
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