Merola & Cuppone, due diverse facce della stessa medaglia biancazzurra
Un attacco senza bomber e i due imprescindibili che vivono momenti diversi
Sulle spalle di Davide Merola. Il Delfino che annaspa fino quasi ad affondare sulle soglie della zona playoff si appoggia al suo uomo più rappresentativo, l'unico che in questi due mesi e mezzo da brivido, ovvero quelli dalla ripresa delle ostilità dopo la sosta natalizia, è stato l'unico a salvarsi. O quasi. In quello che comunque resta il secondo attacco del Girone B con 50 gol all'attivo, a 16 reti dal primatista in tutto e per tutto Cesena, ogni cosa sembra ormai passare per i piedi del folletto di Santa Maria Capua Vetere, il marcatore principe dei biancazzurri con 12 sigilli personali dei quali 8 nelle ultime 8 gare disputate. Se prima di inizio girone di ritorno, scattato subito dopo l'Epifania, il Pescara era una cooperativa del gol avendo mandato a bersaglio 15 giocatori, la Befana ha portato in dono nella calza biancazzurra un solo vero terminale offensivo, lui, che ha realizzato il 24% delle reti complessive in campionato di una squadra che ultimamente fatica in modo tremendo non solo ad andare a segno ma anche solo a creare vere occasioni. Appena 4 degli ultimi 12 gol, infatti, non portano la sua firma ma quella di Di Pasquale (in 2 circostanze, con Arezzo e Sestri), De Marco (Pineto) e Cuppone (contro i liguri). Nella sua ancor giovane carriera Merola ha sempre dato il meglio nella seconda parte di campionato: fu così nel Foggia di Zeman 2 anni fa ed è stato così l'anno scorso, con Colombo in panchina ma soprattutto dopo il ritorno in riva all'Adriatico del Demiurgo di Praga. E quest'anno sembra non fare eccezione, tanto che nonostante il febbraio tremendo dei biancazzurri è stato eletto dai followers della Lega Pro il vero MVP del mese. La sua vena realizzativa al momento tiene a galla il Delfino, che ha rischiato di scivolare al settimo posto dopo il posticipo di mercoledì tra Pontedera e Lucchese (solo una rete del rossonero Andrea Rizzo Pinna ha evitato il sorpasso della squadra che sarà di scena all'Adriatico sabato 23 per uno scontro diretto di vitale importanza), e permette almeno in parte di sopperire al digiuno del gemello Gigi Cuppone. Quest'ultimo, pur essendo il vice capocannoniere della squadra con 8 gol, è tornato nel mirino della critica per le tante, troppe reti fallite. Non va a bersaglio dal 27 gennaio e nel suo periodo nero si segnala anche il rigore fallito con la Spal che poteva fermare, almeno parzialmente, l'emorragia di punti di una squadra che non ha un vero centravanti di ruolo. L'addio di Tommasini, rimpiazzato all'ultimo giorno di mercato da quel Sasanelli proveniente dalla D e che ora è fermo per i noti motivi giudiziari, e il lungo infortunio di Vergani (si allungano ulteriormente i tempi di recupero, di almeno 2 settimane, e non è escluso che il ds Delli Carri si rivolga al mercato degli svincolati per un rinforzo) lasciano tutto il peso dell'attacco sul groppone proprio delle due diverse facce di una stessa medaglia biancazzurra. Al netto delle reti fallire, Cuppone sta tirando la carretta da mesi ed il suo gioco, assai dispendioso, lo rende poco lucido in zona gol. Ma comunque toccherà proprio a loro due guidare domenica il Pescara contro la seconda migliore difesa del raggruppamento con 23 reti al passivo, 6 in più della capolista Cesena che nell'ultimo turno è stata sconfitta proprio sul campo della Carrarese con una doppietta decisiva di quel Giuseppe Panico che sarà però assente all'Adriatico causa squalifica. Per affrontare la terza forza del Girone B, che ha 12 punti più del Pescara, mister Bucaro mescolerà di nuovo le carte e non è escluso che possa anche variare assetto per dare protezione alla difesa e sfruttare un trequartista. Ma anche stavolta Merola sarà l'elemento imprescindibile.
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