Salernitana-Pescara, la legge degli ex
Il catino dell'Arechi sarà il palcoscenico dell'ultima gara dell'anno solare
A CURA DI DANIELE BERARDI
Certi amori non finiscono mai. Alcuni restano in cantina per diverso tempo, salvo poi tornare a bussare alle nostre porte quando meno ce lo aspettiamo. Altri ancora sono più infidi e aspettano che la nostalgia avvolga il cuore per tornare a far pressione su antiche ferite. Memorie “vendittiane” di un passato dalle mille sfumature: grigio, avvolgente, romantico, feroce, sgargiante, deludente. Un climax di emozioni che ci assale guardando negli occhi di quello che è stato e che, come il ciclo delle stagioni, torna a riproporsi. Quasi senza pietà.
Il 2018 è ormai al tramonto e il Pescara è atteso dall'ultimo atto del girone d'andata nel calderone infernale dell'Arechi. La Salernitana, che ha da poco affidato la sua panchina a Gregucci, sarà l'ultimo esame prima della pausa di due settimane e i biancazzurri di Pillon sono chiamati all'impresa. Dal canto loro i campani sono alla ricerca disperata di continuità dopo la fine del ciclo Colantuono. Anche il Pescara vorrebbe tornare a sorridere lontano dall'Adriatico (la vittoria esterna manca dall'1-3 di La Spezia). Di fronte ci sarà l'ex di turno Raffaele Pucino, protagonista con la maglia del Delfino nella stagione 2014/2015 con Baroni in panchina. Quell'annata resterà scolpita nella memoria dei tifosi abruzzesi per lungo tempo, nonostante l'amaro finale del Dall'Ara. Pucino si rese anch'egli protagonista della cavacata playoff con 39 presenze totali e nessun gol all'attivo. Assieme a lui anche l'altro ex Raffaele Schiavi (che tuttavia difficilmente partirà dal primo minuto) e che collezionò 25 partite in riva all'Adriatico sotto la gestione Marino. Il Delfino è chiamato alla prova del nove nell'ultima gara dell'anno. L'Arechi è custode di ricordi dolceamari e spetterà a Pillon e soci regalarsi un Capodanno col botto e due settimane di meritato riposo.
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