Prima squadra

ZAURI STORY

Da Il Centro

04.06.2019 08:13

Manca soltanto l'annuncio ufficiale, che potrebbe arrivare già nella giornata di domani, ma ormai ci sono pochi dubbi: sarà Luciano Zauri il successore di Bepi Pillon sulla panchina del Pescara. Sarà il quinto allenatore promosso in prima squadra nell'era Sebastiani dopo Di Francesco, Bucchi, Oddo ed Epifani. 

Il Cnetro ieri in edicola ha raccontato la storia di Luciano Zauri in un interessante pezzo a firma Luigi Di Marzio. Ve lo riproponiamo:

"Nato nella terra di Ignazio Silone, nello stesso anno, il 1978, in cui morì lo scrittore tra i più grandi del '900 europeo. Luciano Zauri da Pescina è pronto per la sua nuova avventura. Dopo anni da calciatore ad altissimi livelli, il 41enne marsicano si è fatto le ossa all’ombra di Massimo Oddo, prima, e poi, nel vivaio del Pescara, conquistando qualche settimana fa la promozione in Primavera 1. Il Delfino ha scelto lui come erede di Bepi Pillon e nelle prossime ore il club biancazzurro darà, a meno di clamorosi ripensamenti, l’annuncio ufficiale. 
Zauri ha già incontrato Sebastiani la scorsa settimana. Un faccia a faccia per capire le intenzioni del tecnico della Primavera, le idee di gioco e lo staff che vorrebbe portare in prima squadra. Del contratto se ne parlerà forse oggi, prima di rompere gli indugi e presentarlo alla piazza. Sposato con Vanessa, ha due figli: Giulia e Lorenzo. Zauri aveva 12 anni quando ha lasciato la Marsica per tentare l’avventura a Bergamo e con l'Atalanta ha fatto l'esordio in serie A contro la Fiorentina, nel 1997.

Il difensore marsicano, dopo una breve parentesi con la maglia del Chievo, ha disputato cinque campionati da titolare con la maglia nerazzurra (una promozione in serie A) prima di passare alla Lazio con la quale ha vinto la coppa Italia nel 2004. Cinque stagioni a Roma, poi Fiorentina, Sampdoria e Pescara, nel gennaio del 2013, dove ha chiuso la carriera nel 2014. Sono 432 le partite disputate, di cui 301 in serie A con sette gol segnati. Cinque le presenze con la maglia della Nazionale, l'ultima allo stadio Adriatico di Pescara nel 2002 (Italia-Turchia 1-1) Dopo aver appeso le scarpe al chiodo, nel 2014, ha guidato la formazione Berretti. Poi, a maggio 2015, quando Massimo Oddo ha sostituito Marco Baroni all’ultima giornata del torneo di B, Zauri è entrato nello staff del suo amico e collega seguendolo anche nell’ultima stagione a Udinese. 
Quest’anno in Primavera ha fatto grandi cose, centrando la promozione nel campionato 1 e il presidente Sebastiani, dopo aver lanciato Oddo e Di Francesco, vuole puntare su un altro abruzzese che arriva dal settore giovanile. «In Primavera ha dimostrato il suo valore e secondo me ha stoffa per fare l’allenatore del Pescara», chi parla è Bixio Liberale, allenatore e talent scout, colui che in passato ha lanciato diversi calciatori “made in Abruzzo”, come Domenico Morfeo, Daniel e Matteo Ciofani (ora al Pescara) Moris Carrozzieri e, appunto, Luciano Zauri. «I primi calci al pallone li ha tirati al Pescina», racconta Liberale.

«Aveva poco più di 10 anni ed ero il suo allenatore della squadra Esordienti. Con lui c’erano anche Mario e Domenico Morfeo (ex Atalanta, Milan Inter, Parma e Fiorentina, ndr). Tutti e tre, insieme ad un altro ragazzo interessante, Alessandro Ruscitti, li segnalai all’Atalanta, il club per cui lavoravo all’epoca», racconta il talent scout originario di San Benedetto dei Marsi, che negli ultimi 20 anni ha lavorato come osservato tra Atalanta, Fiorentina, Inter e Milan. «Fu Alfredo Mosconi, il direttore del vivaio dell’Atalanta, a vedere per primo Zauri ma non fu colpito da questo ragazzo e preferì puntare su Ruscitti. Luciano giocava in attacco, io lo spostai a centrocampo, ma la sua carriera è decollata grazie a Vavassori, che lo spostò in difesa», continua il 60enne allenatore marsicano. «Nel 1990, finalmente, dopo un provino fece colpo e fu chiamato dal club orobico. Grande gioia per tutti noi, ma, dopo qualche mese dal suo trasferimento a Bergamo, mi telefonò Mino Favini, scomparso da poco e storico responsabile del settore giovanile dell’Atalanta. Favini mi disse: «Bixio, il tuo Zauri piange tutto il giorno e sente la mancanza della famiglia. Bisogna aiutarlo, altrimenti sono costretto a rimandarlo a Pescina per sempre». A quel punto convinsi i genitori di Luciano ad andare a Bergamo. Fu la sua salvezza, perché con la famiglia a Bergamo Zauri è diventato un grande calciatore. Favini fino a pochi anni fa, quando mi incontrava, mi ricordava sempre dell’arrivo di Zauri a Zingonia e del ruolo prezioso che ha avuto la sua famiglia».

Liberale è molto legato al prossimo tecnico del Pescara. «È una persona molto intelligente», dice colui che ha segnalato all’Atalanta anche Giacomo Bonaventura, ora al Milan, e Simone Zaza (attaccante del Torino). «Luciano è preparato e ha il guizzo giusto per fare l’allenatore. Ragazzo posato e serio, a tratti quasi scontroso, ma molto concentrato sul lavoro e con tanta grinta. Io posso descriverlo solo così. Non è uno che ha grilli per la testa, ma è pur vero che poi dovranno fargli una squadra adeguata. Lui come allenatore può incidere, ma fino ad un certo punto perché poi in campo ci vanno i giocatori». Luciano da Pescina è pronto a scrivere un’altra bella pagina di storia del Pescara"

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