Prima squadra

Un primato da corto muso. Ma bellissimo

L'analisi

20.10.2024 08:39

Un primato di corto muso. Ma bello, bellissimo. Il Pescara che ha vinto la quinta trasferta su cinque, che è primo in classifica nonostante un match da recuperare e che continua a vincere di misura (tutte i 6 successi sono arrivati con il minimo scarto) fa dell'espressione tecnica dell'ippica, resa celebre nel mondo del calcio da Massimiliano Allegri, il suo emblema e la sua forza. Parlare di corto muso non è una diminutio, ma al contrario l'esaltazione di quella che, pur non essendo la filosofia di mister Silvio Baldini, sta rendendo grande il Delfino, che oggi si può mettere comodo davanti alla poltrona a seguire le gare di Virtus Entella, che ospita la Vis Pesaro, e Ternana, chiamata allo scontro diretto di Sassari in casa della Torres, senza timore di perdere la vetta. Al massimo si ritroverà in compagnia, e con una partita in meno, ma comunque avrà guadagnato qualcosa sulle Fere o sui sardi, i primi inseguitori del terzetto che si era presentato al comando all'inizio del decimo turno di campionato. La partita di venerdì di Ferrara è stata una nuova prova di solidità, compattezza e concretezza della truppa. Non una prestazione da minimo sforzo e massima resa, perchè una Spal con l'acqua alla gola e alle prese con un clima ostile creato dai suoi stessi tifosi ha venduto la pelle a caro prezzo, ma comunque una prova di forza davvero importante. Un test di maturità superato a pieni voti. Se c'era qualche timore che il rinvio della partita con il Milan Futuro avesse spezzato il ritmo dei biancazzurri, la sfida del Paolo Mazza l'ha spazzato inesorabilmente via. Primo tempo saggio, senza creare troppo ma senza nemmeno patire, secondo arrembante nel quale si è giocato quasi ad una sola porta sino al gol del capitano, il secondo in stagione e anche questo da 3 punti come quello segnato al Carpi nell'ultima uscita davanti al pubblico amico. “Siamo un grande gruppo fuori dal campo, ma adesso anche una grande squadra dentro”, ha sentenziato mister Baldini a fine partita sottolineando che non ci sono titolari e riserve nel suo Pescara. Ed in effetti ancora una volta sono stati decisivi i subentranti, che entrano sempre con il piglio giusto. I cambi illuminati di Baldini, non una novità, le scelte tattica in corsa del tecnico di Massa (prima del gol decisivo ha disegnato un centrocampo nuovo, con De Marco play, Dagasso mezzala sinistra e Meazzi interno di destra) ed una condizione fisica eccellente hanno fatto la differenza in una partita che ad un certo punto sembrava destinata ad incanalarsi sullo 0-0, perchè comunque questo Pescara fatica a concretizzare. Ed è questo il prossimo step da completare. Ma se riesci comunque a fare almeno un gol e non ne prendi alcuno (a Ferrara si è registrato il quarto clean sheets in 9 uscite), vuol dire che il Delfino ha carattere, personalità e robustezza. E con queste caratteristiche si può arrivare lontano, anzi lontanissimo. Essere imbattuti ed aver portato a casa il quarto successo consecutivo non è un caso, ma il frutto di un lavoro iniziato a metà luglio e che sta già pagando. Al traguardo manca tanta strada, ma quella già fatta indica una chiara tendenza e una netta fisionomia del Pescara 2024-25. E come nell'ippica il cavallo che vince la corsa può arrivare al fotofinish anche pochi centimetri prima dell'avversario, mettendo davanti semplicemente il muso, anche le partite ed i campionati si possono vincere grazie ad un solo gol e ad un solo punto di scarto. E questo Pescara da corto muso non solo lo ha capito, ma sta fondando le sue meritate fortune proprio su questo.

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