Semplice traghettatore o un qualcosa di più?
Tutto dipenderà da questa settimana e dalla gara col Pordenone
E' ufficialmente iniziata a Pescara l'era Legrottaglie, ma quanto durerà? Il 44enne allenatore di Gioia del Colle sarà un semplice traghettatore o un qualcosa di più? “Lo scopriremo solo vivendo”, avrebbe sentenziato Lucio Battisti, ma ciò che al momento è certo è che Legrottaglie ha già diretto la prima seduta di allenamento della prima squadra e che sabato siederà in panchina per la partita contro il Pordenone, grande rivelazione del campionato di B.
La società in questi giorni valuterà il suo lavoro e la risposta della squadra alla scossa data dalle dimissioni di Zauri, poi deciderà se mantenere Legrottaglie o chiamare un altro tecnico. Non si vogliono fare scelte affrettate, insomma. L'ormai ex trainer della Primavera in questa settimana sarà coadiuvato da Battisti Enrico allenatore in seconda, Cantarini Riccardo preparatore atletico, Aldegani Gabriele preparatore dei portieri, Di Martino Simone collaboratore tecnico, Diego Labricciosa match analyst e Francesco Petrarca per il recupero infortuni.
Ma perchè Zauri ha gettato la spugna? E’ stato lo stesso Zauri quindi a sbrogliare la matassa e a togliere dall'imbarazzo la società, che era in conclave per decidere il da farsi e meditava dalla serata di domenica scorsa di staccare la spina. “Non voglio essere io il pomo della discordia”, ha ripetuto più volte a Sebastiani, sia domenica subito dopo il ko interno contro la Salernitana sia lunedì mattina. Zauri lascia il Pescara al 12esimo posto in classifica dopo la prima di ritorno, a due punti dall’ottavo posto che vale i play-off e tre di vantaggio sul quintultimo, che porta ai play-out, pagando dazio nelle ultime 7 gare ad un rendimento bassissimo della squadra (4 pareggi interni e una sola vittoria, sul fanalino di coda Livorno) e il rapporto ormai logorato con almeno una parte dei giocatori (il caso Memushaj a fine dicembre ha definitvamente aperto la crisi che si era aperta con le esclusioni di Bruno e Del Grosso e i malumori di altri giocatori). Il suo Pescara, dopo venti partite, sembrava ancora un cantiere aperto, tra risultati in altalena e tanti, troppi cambi di modulo figli anche degli errori fatti in estate sul mercato e degli infortuni che hanno minato il lavoro dello stesso Zauri (Tumminello, Balzano, Palmiero, Fiorillo, oltre a Melegoni out fino a dicembre e Chochev indisponibile fino a marzo prossimo).
Ma Zauri è ormai il passato, il presente e forse il futuro è targato Legrottaglia, ennesimo allenatore promosso dal settore giovanile. Nell'era Sebastiani i tecnici promossi dalla Primavera sono stati parecchi: Di Francesco (in realtà dalla Berretti), Bucchi, Oddo, Epifani e, ora l'ex difensore di Juve e Milan (e non si dimentichi la scelta di Stroppa, catapultato in A dalla Lega Pro). Non sempre è andata bene.
Tuttavia, in caso di ko a Pordenone, ci si rivolgerà ad un altro tecnico, riportando Legrottaglie alla formazione Primavera. Il primo nome sulla lista è quello dell'ex Pillon, che non si è lasciato benissimo con alcuni senatori e che nella scorsa stagione è stato spesso punzecchiato dal presidente Daniele Sebastiani. Il suo nome è caldeggiato dal d.g. Repetto, che sta provando a ricucire lo strappo. E c'è una conferma indiretta di come il tecnico di Preganziol sia un nome caldo: Emanuele Pesoli, suo vice, era il nome forte per la panchina del Chieti ma ha declinato la proposta con i neroverdi che hanno riportato alla base Grandoni.Una parte della società, però, spinge per un altro nome, quello di Gigi Di Biagio. L'ex c.t. Della Nazionale Under 21 è legato da rapporti di stima ed amicizia con Sebastiani ed è sponsorizzato dal presidente onorario Vincenzo Marinelli. Hanno perso quota, al momento, le candidature di Marino, Colantuono e Stellone.
Ma tutto dipenderà dalla partita con il Pordenone: in caso di buona prestazione del Pescara, infatti, la soluzione pro tempore Legrottaglie potrebbe diventare davvero quella definitiva. Si vedrà
Commenti