Chievo ko, il Pescara vola in Tim Cup (1-0)
Il Chievo saluta la Coppa Italia, a sorpresa ma con pieno merito passa il Pescara. Fatale alla Corini’s Band è stata la sfida dell’Adriatico, valevole per il terzo turno di Tim Cup, contro un Delfino pimpante che grazie ad una rete di Maniero al 38’pt si è così aggiudicato la successiva sfida della competizione che li vedrà opposti al Sassuolo del pescarese Di Francesco (in Emilia).
Un bel Pescara, lontano parente di quello visto appena cinque giorni fa contro il Renate, si è giovato della verve di Lazzari e Caprari per pungere gli scaligeri, gestendo poi con sagacia il vantaggio acquisito sul finale di primo tempo e che poteva essere doppio se a Maniero non venisse annullata una seconda rete per fuorigioco al 46’. Nella ripresa i biancazzurri partono bene, respingendo il ritorno, presumibile, dei veneti alla ricerca del pari. La condizione fisica, cresciuta e ad un livello accettabile, permette di mantenere alta la tensione fino alla fine, portando a casa vittoria e qualificazione. Non tragga però in inganno aver superato un Chievo onestamente non irresistibile: i rinforzi richiesti da Baroni servono davvero.
Ora spazio al mercato, Buchel è vicino mentre il nuovo obiettivo per la difesa, come anticipato da PS24, è Felice Piccolo del Cluj.
La gara. Parte bene il Pescara, in ripartenza Lazzari si ritrova a tu per tu con Bardi ma non riesce a trovare il tocco dorato per far esplodere l’Adriatico, non gremito in realtà (4.976 spettatori presenti). Fiorillo due minuti dopo si supera su un colpo di testa ravvicinato di Cesar, brividi gelati sulla schiena di Baroni. Dopo la fiammata iniziale, la partita ha ritmi non forsennati ma piacevoli, con il Chievo (che ha in panchina Paul Papp, ma non Lucas Finazzi, tra gli obiettivi del Pescara) ad avere la prevalenza del possesso palla, cercando ripetutamente l’imbucata per cogliere impreparata la retroguardia avversaria. I biancazzurri, oggi in casacca blu, sono compatti ed accorti, senza rinunciare a proporsi in avanti, come al 9’ con Caprari. Il Delfino è spigliato in avanti, con le mezzali che sembrano in serata e pronti all’inserimento, ma in difesa fornisce sempre l’impressione di traballare troppo. Lazzari ha una nuova chance al 16’ dagli sviluppi di un corner, ma la sciupa.
Il Chievo al 22’ si desta e Fiorillo è chiamato nuovamente a rispondere “presente” su un tentativo insidioso di Maxi Lopez. La difesa pescarese, in attesa dei nuovi interpreti da prelevare sul mercato e del recupero di Pesoli, mostra più di una lacuna, assolutamente da colmare in vista dell’avvio del torneo cadetto. Un coro “Sebastiani caccia la moneta” proveniente dalla curva suscita l’ilarità di altri tifosi, non di certo quella del numero uno pescarese. Al 30’, una combinazione Caprari-Maniero chiama al super intervento Bardi, che devia in angolo una zuccata del capitano dannunziano. Non dispiace la squadra di Baroni, ma il Chievo non appare in serata di grazia e rende meno complicata ad Appelt Pires e soci la gestione della gara. Sei minuti dopo ancora Fiorillo sugli scudi a respingere un bolide di Paloschi. Al 38’, però, i biancazzurri passano in vantaggio grazie a Maniero che di testa buca Bardi (non irreprensibile) e fa esplodere la gioia del popolo pescarese. Lo svantaggio non rianima gli uomini di Corini, incapaci di abbozzare una reazione convinta, ed i primi 45’ si concludono con i padroni di casa in vantaggio, che poteva essere doppio se a Maniero non veniva beccato in fuorigioco al 46’ (rete annullata). Applausi da parte dei tifosi abruzzesi per i propri beniamini.
Il Chievo inizia il secondo tempo con un piglio diverso, più propositivo ed aggressivo, ma la manovra di Hetemaj e soci si perde quasi sempre sulla trequarti, senza recare reali insidie dalle parti di Fiorillo. Il Delfino cerca di non prestare il fianco ai veneti, ma non per questo è rinunciatario nella fase offensiva limitandosi a coprirsi. Corini corre ai ripari e inserisce Pellissier al 15’ per Paloschi, vale a dire l’esperienza rileva la freschezza. Subito la vecchia volpe dell’area di rigore prova di testa a riequilibrare il match, ma la mira è sbilenca (17’). Baroni al 19’ si copre: tira fuori Caprari ed inserisce Nielsen, spostando Lazzari più avanti. Il Chievo pigia sull’acceleratore, sfruttando anche qualche imprecisione pescarese, e Fiorillo ha i brividi in due circostanze a cavallo del 24’. Crescono i gialloblù, il Pescara è quasi in riserva come carburante. Sowe al 24’ rileva Lazzari, ormai in deficit di ossigeno e acciaccato. Fiorillo al 30’ su punizione di Biraghi sfiora la topica, ma è fortunato e reattivo in due tempi a sventare l’insidia autoprodotta. Spinge sempre più forte il Chievo, ma il Pescara regge bene l'urto. Al 43' occasionissima scaligera, Fiorillo rischia la propria incolumità per mantenere la porta inviolata, riuscendovi. Corini inserisce allo scadere un centrocampista , Bellomo, per un difensore, Dainelli, ma è troppo tardi. Melchiorri, inserito per Maniero, ha subito la palla per presentarsi bene ai suoi nuovi tifosi, ma il biglietto da visita non è dei migliori e si fa murare da un difensore. Il fortino pescarese non cede, nemmeno nel recupero di 5'. Con pieno merito, i biancazzurri portano a casa vittoria e qualificazione ed escono tra gli applausi del proprio pubblico.
Pescara – Chievo 1-0
Marcatori: 38’pt Maniero (P)
Pescara: Fiorillo, Pucino, Cosic, Zuparic, Grillo, Bjarnason, Appelt Pires, Lazzari (24’st Sowe), Politano, Maniero (45'st Melchiorri), Caprari (19’st Nielsen). All. Baroni
Chievo: Bardi, Frey, Dainelli (45'st Bellomo), Cesar, Biraghi, Izco, Mangani, Hetemaj, Birsa (27’st Lazarevic), Paloschi (15’st Pellissier) , Maxi Lopez. All. Corini
Arbitro: sig. Damato, coadiuvato dagli assistenti De Pinto e Stallone (IV Uomo: sig. Nasca)
Ammoniti: Maniero (P) , Hetemaj (C)
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