Mancuso: "Pescara per me è un’occasione unica e capita nel momento giusto"
“Per chi gioca nel mio ruolo, lavorare con Zeman è il massimo. Questo raddoppia le mie motivazioni”
Leonardo Mancuso è pronto. Prontissimo. E non vede l'ora di inziare una nuova avventura. A tinte rigorosamente biancazzurre. Una stagione straordinaria in Lega Pro con la Samb: 26 gol tra campionato, Coppa e play-off. Niente male come biglietto da visita per l’attaccante milanese, 25 anni, cresciuto nel Milan ed ora desideroso di recuperare il tempo perduto.
“Sono pronto per i gradoni”, giura. “Quest’opportunità arriva in un momento clou della mia carriera, quello più importante: Pescara per me è un’occasione unica e capita nel momento giusto. Sono contento di giocarmela e non vedo l’ora perché ma la sono guadagnata”, continua Mancuso. Di Pescara gli ha parlato a lungo Ottavio Palladini, una leggenda del Delfino che lo ha avuto e valorizzato nella prima parte di stagione a San Benedetto: “Ho avuto modo di parlare con lui, anche se quando ho firmato lui non era più sulla nostra panchina. Il mister mi ha detto che andrò in una piazza fantastica e in un ambiente unico, mi ha preparato a dovere”, prosegue la chiacchierata il bomber mentre si gode un pomeriggio di relax a pesca prima di partire per una vacanza in Sicilia.
Tra un mese sarà in campo a sudare, sa cosa l’aspetta? “Anche se sono in vacanza, con la testa sono già al primo giorno di ritiro - confessa - , mi sono state dette tante cose sui metodi di Zeman, ma tutto contribuisce ad aumentare la mia curiosità e la mia volontà di iniziare. Voglio capire quali siano i suoi metodi sia nel lavoro atletico che in quello tecnico e tattico. I gradoni? Sono una parte importante della preparazione, lo so. Ma li affronterò con la testa giusta, sapendo quanto saranno utili poi durante la stagione”. Nato centravanti e diventato esterno durante la maturazione,Mancuso sa che lamano del boemo potrebbe cambiare la sua carriera: “Per chi gioca nel mio ruolo, lavorare con Zeman è il massimo, guardando anche ai precedenti. Questo raddoppia le mie motivazioni”.
La sua storia è del tutto peculiare. Dopo aver vestito la maglia rossonera per tutta la trafila del settore giovanile, dopo la prima stagione in Primavera è stato svincolato. Da lì è iniziata la sua scalata verso il calcio che conta. “L’annata con la Primavera è stata complicata: non ho trovato molto spazio e un infortunio al ginocchio non mi ha aiutato a ritagliarmelo come avrei voluto - racconta il nuovo attaccante del Pescara - . A fine stagione mi sono ritrovato fuori. E’ stata una delusione, ovviamente. Per tutti i giovani calciatori la maglia del Milan è un sogno. Evidentemente non ero pronto, così ho deciso di ricominciare dalla serie D, a Pizzighettone. Una categoria e un’esperienza che mi hanno formato tantissimo. A 18 anni, il mio obiettivo era quello di arrivare tra i professionisti con le mie forze. Ci sto riuscendo”. Nel mare del calcio dilettantistico, dove tanti talenti si perdono, lui ha trovato la rotta giusta: una storia di ostinazione e sacrificio, quella di Mancuso. Passato, un gol dopo l’altro, dalla D alla C (Carrarese, Catanzaro, Samb) e anche per una breve parentesi in B (Cittadella). Pescara, Zeman e l’Adriatico rappresentano la sua grande occasione per diventare protagonista tra i cadetti e, chissà, proseguire l’ascesa: l'inizio di una nuova storia, quella biancazzurra, è ormai alle porte.
Fonte: Il Messaggero
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