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Inglese a P24: “ Pescara, tifo per te ma domenica spero di batterti. Su Zeman…”

24.02.2017 17:02
A CURA DI MATTEO SBORGIA - “Questo ha talento, ma..” Quante volte abbiamo letto o sentito questa frase nel mondo del calcio? Tante. Forse troppe. Spesso, gli addetti ai lavori, giudicano in maniera frettolosa i giovani finendo per non puntarci affatto o in maniera solamente parziale. Ma la fretta - come si sa- è una cattiva consigliera. Ed allora, ormai capita frequentemente, quel giovane giocatore a cui si è deciso di non dare fiducia (troppo presto) viene ingaggiato da un’altra società (che decide di fare l’esatto contrario) e, come per magia, il ragazzo pian piano cresce fino ad esplodere dimostrando tutto il suo talento. E’ fantascienza? No, purtroppo è realtà. Può riassumersi così la storia tra Roberto Inglese ed il Pescara: un talento grezzo (per via della giovane età) su cui il club biancazzurro decise (molto prematuramente) di non puntare. Anche perchè un club di categoria superiore - segnatamente il Chievo - bussò alla porta del Delfino. Il bomber di Vasto, adesso è uno punti fermi del Chievo ed a suon di goal e buone prestazioni sta facendo ricredere coloro che lo hanno giudicato con troppa fretta ed approssimazione. In vista di Chievo- Pescara, l’ex attaccante biancazzurro, ha rilasciato in un’intervista ESCLUSIVA a PescaraSport 24 in cui parla di tutto (o quasi) l’universo biancanzurro. Dai suoi rimorsi o rimpianti (per ciò che poteva essere e non è stato), passando per le caratteristiche più temibili dei biancazzurri, fino a giungere a Zeman. Se le dico Pescara, nella sua mente ci sono rimorsi o rimpianti? “Sicuramente rimpianti: A Pescara non mi hanno dato la possibilità di dimostrare pienamente il mio valore. Però ho anche ricordi belli perché sono cresciuto in quel settore giovanile e con il Pescara ho realizzato il primo goal tra i Professionisti” Quanto è dura stare lontani dalla propria Regione? “E’ dura, molto dura . Sono molto legato all’Abruzzo e alla mia città, Vasto. Appena posso, torno molto volentieri anche perché io amo il mare” Qual è il ricordo più bello che ha della sua esperienza in biancanzurro? “Sicuramente l’anno della promozione dalla Lega Pro alla B con Di Francesco. Aver contribuito seppur in minima parte a quel trionfo, per me è stato bello ed importante.” Ora lei ormai è un grande attaccante, ma in passato c’è stata l’opportunità di tornare a vestire la maglia biancazurra? “No, assolutamente no” Lo sa che lei per caratteristiche, potrebbe essere l’attaccante più congeniale al credo Zemaniano? Che effetto le fa giocare contro il boemo? “Sinceramente non sta a me giudicare se sono l’attaccante giusto per lui. E’ la prima volta che giocherò contro Zeman e sono curioso di vedere dal vivo come si muovono le sue squadre.” Il Pescara del “dopo Oddo” è un ‘altra squadra in cui la spensieratezza ritrovata è un fattore fondamentale: Zeman è un mago o scatta qualcosa quando si cambia allenatore? “Credo che sia abbastanza prematuro per dirlo perché è stata fatta una sola partita finora. Magari con il tempo, sapremo se il lavoro di Zeman darà i suoi frutti o meno” La salvezza per i biancazzurri è un miraggio o è possibile? “Di certo la matematica non ancora li condanna, ce la possono ancora fare ed io tiferò per loro” Qual è il più grande pregio del Pescara attualmente? A che cosa dovrete prestare più attenzione? “Il Pescara è una squadra veloce e rapida nel fraseggio : non dobbiamo commettere l’errore di sbilanciarci, perché nelle ripartenze sanno esser letali” Come finirà Chievo – Pescara? "Spero che vinca il Chievo..."

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