Jadid racconta il Sarri pescarese: "Maniacale, ossessionato dal possesso palla"
Quando il “Sarrismo” era termine ancora sconosciuto
Da Pescara partì la scalata per il calcio che conta di Maurizio Sarri, che ora può riportare il Napoli allo Scudetto dopo l'epoca Maradona. Si vedeva già allora che Sarri era "destinato – come cantava Gino Paoli in “Quattro amici al bar” – a qualcosa in più che ad un impiego in banca", lasciato per dedicarsi seriamente al mondo del calcio. Quando l'atuale tecnico partenopeo era in riva all'Adriatico, il “Sarrismo” era termine ancora sconosciuto ma il seme della sua filosofia calcistica venne piantato proprio in Abruzzo.
Lo ha confermato, a suo modo, di recente al blog di Gianluca Di Marzio, un ex biancazzurro, che conobbe Sarri proprio a Pescara. Chi? Abderazzak Jadid. “Era maniacale, ossessionato dal possesso palla. E poi odiava le scarpe colorate degli sponsor. ‘Se le indossi, con me non giochi’ Mi diceva. Eravamo tutti a pitturarle di nero. A livello comunicativo sa tirare fuori qualcosa di inaspettato”, le sue parole
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