Prima squadra

Merola e Dagasso, gioielli in vetrina: ecco i biancazzurri che possono uscire

Per i due gioielli addio solo in caso di offerta irrinunciabile

30.12.2024 08:15

Niente cessioni eclatanti, almeno nelle idee di base, ma nel calciomercato mai dire mai. E in una sessione invernale dove storicamente girano pochi soldi, sarà difficile trovare acquirenti per i gioielli biancazzurri, anche se a fari spenti qualcosa si muove. Sono due in particolare gli uomini di mister Silvio Baldini che sono appetiti da club di categoria superiore: Matteo Dagasso e Davide Merola. Il primo, che è stato il miglior centrocampista di tutta la serie C nel girone d'andata, è oggetto del desiderio di più squadre in A e in B, disponibili a chiudere l'affare alla riapertura della sessione lasciando in prestito semestrale il giocatore al Delfino. E proprio questo aspetto può essere dirimente, perchè in caso di offerta ghiotta (non meno di un milione più bonus) e con la prospettiva di non depotenziare subito l'organico ogni offerta verrebbe presa in seria considerazione. Essendo un prodotto del vivaio, infatti, Dagasso garantisce una plusvalenza totale e una grande boccata di ossigeno per le casse societarie. La scorsa estate il Venezia ci ha provato seriamente e probabilmente tornerà alla carica, ma dovrà guardarsi dalla concorrenza di Spezia, Lecce, Empoli e Monza (più defilata la Sampdoria). Le prestazioni del classe 2004 non sono passate inosservate ai piani alti del calcio italiano ed il Pescara punta a capitalizzare al massimo da un suo eventuale addio, adesso o a giugno: ecco perchè al momento sul conto del canterano non si può escludere nulla. Diverso è il discorso di Davide Merola, che avrebbe già salutato tutti la scorsa estate se non fosse stato alle prese con la pubalgia. Ora che è tornato in forma, torna ad essere uno dei calciatori di C più appetiti. Ma non lascerà le rive dell'Adriatico per una squadra della stessa categoria (dunque niente Catania o Trapani per lui), farà la valigia solo in caso di offerte irrinunciabili dalla B in su. Le dichiarazioni sibilline del folletto di Santa Maria Capua Vetere nel post Campobasso hanno messo in fibrillazione la tifoseria, consapevole che a Pescara nessun giocatore può avere l'etichetta di incedibile. A fronte di una proposta da 1 milione (il Delfino dovrà dare alla vecchia squadra di Merola, l'Empoli, il 30% del ricavato dalla sua cessione) la società del presidente Daniele Sebastiani non potrebbe dire di no ma dovrebbe poi rituffarsi sul mercato per trovare un sostituto all'altezza (in tal senso il pallino del direttore sportivo Pasquale Foggia è Alessandro Arena del Pisa, con il barese Giacomo Manzari come alternativa di lusso). La Salernitana è attiva sul fronte Merola, ma punta a chiudere l'operazione a cifre meno alte anche perchè dovrà rivoluzionare la sua rosa e serviranno tanti denari. Altre squadre sono alla finestra, ma al momento nessuna si è fatta concretamente viva: probabilmente l'assalto al giocatore partirà dopo metà mese. In uscita da Pescara ci sono anche alcuni giovani, come Giannini e Saccomanni, che andranno a farsi le ossa in società amiche, ed il tandem Moruzzi-Tunjov. Il terzino può andare a Cosenza nell'ambito dell'operazione che porterebbe alla corte di Baldini l'abruzzese Tommaso D'Orazio, con o senza il compagno Gyamfi a conguaglio (Moruzzi è classe 2004, il capitano cosentino invece è del 1990 e dunque non possono avere la medesima valutazione), mentre il centrocampista estone, mai convincente del tutto nel suo anno e mezzo in biancazzurro, può andare all'estero. 300Mila euro la valutazione base dell'ex Spal, che piace in Belgio e in Polonia ma che vuole prima valutare offerte provenienti dall'Italia. In uscita anche Vergani, che va a scadenza. Ma al momento latitano pretendenti

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